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Una Bologna che cambia sfida il sindaco sulla Sicurezza

Martedì inizia la raccolta di firme per imporre il tema al consiglio comunale

Una Bologna che cambia sfida il sindaco sulla Sicurezza

Dopo aver annunciato di voler partecipare autonomamente alle prossime elezioni comunali, Una Bologna che cambia, insieme ai gruppi associati di esercenti e di tassisti, alla Lcv di Luca Teodori e al Codacons-Emilia-Romagna, lancia la sua prima iniziativa: imporre al consiglio comunale, secondo le regole di partecipazione della cittadinanza prevista dallo Statuto del Comune, la discussione su un ordine del giorno sulla Sicurezza, articolato in più proposte e sostanziato da alcune breve analisi.

L'iniziativa prenderà il via la prossima settimana, martedì, per la precisione, quando il testo da proporre alla sottoscrizione pubblica sarà definito e s'inizierà, on line, a raccogliere le firme necessarie. E l'obbiettivo che intendono raggiungere Giorgio Gorza e la sua pattuglia civico-politica non è limitato alle 2000 adesioni previste dai regolamenti, ma ad almeno due volte e mezza tanto, per significare la forza del raggruppamento e la condivisione vasta, in città, delle tematiche sollevate.

Tra le proposte che si avanzeranno, ci saranno sicuramente alcune idee di natura pragmatica, come il potenziamento dell'illuminazione in determinate aree a rischio della città, ma anche progetti di più ampio respiro, come la creazione di un nucleo di "poliziotti di quartiere" - magari con l'impiego dei vigili urbani - al fine di tenere monitorata ogni strada della città per le problematiche che realmente sono sentite e vissute dai cittadini. 

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Sul tema dell'ascolto dei cittadini, poi, Ubcc insiste con particolare energia, chiedendo di creare appositi "punti" in ciascuna sede circoscrizionale, dove i residenti, sulla base di un preciso calendario, possano andare a segnalare tutte le situazioni di pericolo, ma anche riunirsi periodicamente per valutare lo stato delle cose e proporre all'amministrazione soluzioni concrete ai problemi che ci sono in ogni singolo comparto della città.

Infine, una sfida sulla telecamere: tante ne sono state collocate, negli ultimi tempi, anche in modalità non confacenti alla norma,  a quanto si è saputo, per "fare casse" sul traffico veicolare cittadino; Ubcc, quindi, vuole sfidare il Comune su questo stesso terreno, chiedendo un'analoga energia nel progettare un sistema ampio di video-sorveglianza che assicuri non solo maggior serenità alle zone più problematiche di Bologna, nel centro come nella periferia, ma costituisca un valido ausilio alle forze dell'ordine per individuare e reprimere i criminali.

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