Cerca

MOTOR VALLEY

Tutte le notizie e i fatti direttamente dal cuore della Motor Valley

fatti e notizie

MOTOR VALLEY

SPORT

Ufficiale: Thiago Motta esonerato. Arriva Igor Tudor

Non ci sarà il ritorno dell'ex al Dall'Ara, il 4 maggio

Juventus, l'abbondanza di scelte preoccupa Thiago Motta? "Felice, ma..."

Thiago Motta

Non ci sarà la sfida con la Juventus dell'ex-allenatore Thiago Motta, il quale, adesso è ufficiale, è stato esonerato formalmente, come si vociferava ormai da giorni, se non da settimane.

Dura legge, quella del Calcio: la squadra a cui si era promesso con tanto affetto, al punto da gestire le ultime due partite in modo alquanto bizzarro, facendo infuriare i tifosi rossoblù che tanto lo avevano osannato lungo tutto l'arco della stessa stagione, non lo ha ripagato - o non lo ha potuto ripagar - più di tanto, visti i risultati deludenti di una stagione ancora in corso, ma ormai già profondamente segnata in senso negativo.

Avendo vinto meno della metà delle partite disputate dalla "sua" compagine bianconera, con l'aggravio di essere uscita anzitempo da entrambe le coppe - Champion's e Italia -, per di più perdendo da squadre di non irresistibile potenza - Psv e, addirittura, l'Empoli -, la vorace dirigenza torinese è dovuta correre ai ripari, nella speranza di agguantare, nelle ultime 9 giornate, almeno quel quarto posto che - non certo casualmente - è occupato or ora dal Bologna.

Perché "non casualmente" è presto detto: come hanno rilevato in tantissimi, le due parabole, quella dei rossoblù e quella di Motta, dimostrano come fosse stata la società e la squadra a mettere nelle condizioni l'allenatore di crescere, piuttosto che il contrario. E Motta, da questo punto di vista, non ha saputo cogliere l'opportunità concreta, per non dire fantastica, che gli si era appalesata davanti agli occhi, alla fine della scorsa stagione.

Se oggi, invece di Vincenzo Italiano, sulla panchina affacciata alla Torre di Maratona ci fosse stato ancora Motta, la città lo avrebbe ancor più osannato, anche se, alla fine della corsa, sfuggisse proprio quel quarto posto che, più che con la sola Juventus, bisognerà contendersi fino all'ultima giornata anche con la Lazio, la Roma e la Fiorentina. In cinque punti cinque squadre, non è una passeggiata per nessuna di loro.

Di contro, se anche il Bologna non fosse riuscito a prevalere sulla Lazio - anche se, in realtà, prevalere è verbo molto modesto, vista la prestazione maiuscola della squadra di casa -; se anche si trovasse al quinto posto - che, poi, sarebbe stato il sesto, nel caso, visti gli scontri diretti che, in caso anche di pareggio, avrebbero favorito proprio i biancocelesti - e al quarto ci fosse rimasta la Juventus, il destino di Motta sarebbe stato comunque segnato, mentre di Italiano i petroniani sarebbero comunque entusiasti.

Infatti, un "allenatore di progetto", sotto la Mole Antonelliana, non è, come sotto le Due Torri o altrove, un "mister" che fa fare un salto di qualità alla squadra, appunto conquistando una qualificazione europea, oppure anche una tranquilla salvezza anticipata e con un bel gioco, piuttosto che una semifinale di Coppa Italia; lassù bisogna vincere, necessariamente, perché più che i tifosi, valgono gli azionisti, le quotazioni in borsa, tutti quei marchingegni finanziari che consentono ad alcune squadre di spendere e investire molto più delle altre.

Pur essendo per qualcuno lo "sterco del diavolo", i soldi, si sa, "non puzzano", ma la loro mancanza - o le condizioni che ne determinano la mancanza - quella sì che spande miasmi a non finire e, alla Juventus, è noto che hanno la "puzza sotto al naso", in termini di simpatia e di affabilità della società, ma non ne vogliono sentire nemmeno in lontananza, di cattivi odori. E restare fuori dalla zona premi, peri bianconeri, è come finire in mezzo a una latrina.

Insomma, Motta ha fatto il passo più lungo della gamba, come si usa dire in questi casi, ma, a Bologna, nessuno esulterà per questo esonero e per le sfortune attuali di un allenatore che ha comunque regalato ai colori rossoblù emozioni che non si dimenticheranno facilmente. Oppure, che saranno superate prestissimo - in fondo, basterebbe battere l'Empoli, e con una doppia chanche per riuscirci, per fare meglio dell'anno passato -, anche senza storiche vittorie, ma grazie a un trend di crescita e bel gioco che stanno letteralmente infiammando la città, ma che, non per questo, scorderà chi comunque aveva ben fatto alla guida della squadra.

Però, una lezione dovrà impararla, Motta: non è scappando dalla "provincia", che si può diventare grandi in città. Come ha insegnato - tra gli altri - Gian Piero Gasperini, è facendo diventare grande una "provinciale", che, poi, si può pensare di calcare senza esitazioni e timidezze i palcoscenici più blasonati. Gasperini, però, è all'Atalanta dal 2016, da nove anni, perché i risultati veri si costruiscono nel e col tempo.

Se non vuoi perderti neanche una notizia, entra nel nostro canale WhatsApp!  

Clicca qui e ricevi in tempo reale le news più importanti di Bologna e provincia.

Hai una segnalazione da fare? Scrivi direttamente alla redazione! Invia la tua segnalazione.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter