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Apre Le Cesarine e scoppia la polemica contro la giunta

Gaetano Campolo (Home restaurant): "Il Pd favorisce l'illegalità"

Apre Le Cesarine e scoppia la polemica contro la giunta

Gaetano Campolo

La promozione, da parte della giunta comunale, del progetto "Le Cesarine" - l'unico approvato dal Comune, nell'ambito della ristorazione, in deroga anche ai vincoli Unesco - infiamma una polemica antica con Gaetano Campolo, ceo di Home reastaurant hotel srl, il quale denuncia: "Una parte delle istituzioni, specialmente nei Comuni Governati dl Partito Democratico, sembrano voler chiudere un occhio, o peggio, favorire l’illegalità, promuovendo un modello che danneggia i cittadini rispettosi delle regole e altera il mercato della concorrenza snaturando di fatto il settore Home Restaurant".

Secondo Campolo, la decisione del Comune di Bologna rappresenterebbe "un gravissimo atto di disinformazione istituzionale e un’ulteriore legittimazione di un’attività che viola le regole sull’Home Restaurant”. L'accusa rivolta a Le Cesarine è quella di rappresentare non una piattaforma di sharing economy, bensì una realtà che opera con una logica commerciale, con tanto di locali aperti all'utenza, in modo continuativo e tramite una pubblicità massiva, in aperta violazione delle normative vigenti. Regole che impongono, di contro, di svolgere questo tipo di attività esclusivamente nell’abitazione privata e a cura del proprietario di casa o di chi ci abita.

Campolo, il quale ha annunciato di voler depositare segnalazioni alla Procura e all'Autorità antitrust -  sottolinea come, proprio la stessa Antitrust, nel 2017, abbia precisato come l’home restaurant debba essere solo una forma di attività occasionale, legata al contesto dell’economia della condivisione, senza poter essere in alcun modo essere assimilata alla ristorazione tradizionale. Altrettanto chiaro il parere già espresso del Ministero dell’Interno, in proposito, già nel 2019: l’attività può svolgersi solo all’interno di un’abitazione privata, con destinazione d’uso residenziale, con un limite di 5.000 euro lordi annui, senza partita Iva, ma con codice fiscale e obbligo di comunicazione preventiva alla Questura.

Gli Home restaurant sono quindi attività private ed occasionali, tutelate dall’articolo 41 e dall’articolo 117 della Costituzione, in assenza di legge, dato che la proposta di una regolamentazione normativa ad hoc si arenò in Senato 8 anni or sono.

Di contro, Le Cesarine opererebbero anche in veri e propri locali, anche commerciali, promuovendo l’attività come un’esperienza gastronomica strutturata, con prezzi da ristorazione e senza trasparenza nel contatto diretto tra utente cuoco ed utente fruitore e del mercato concorrenza. Un Home restaurant, infatti, non potrebbe offrire alla clientela nemmeno un menù fisso od organizzare veri e propri turni di servizio.

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