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Governo e Regione lavorano per una detenzione più inclusiva

Ostellari: secondo i dettami della Consulta, stiamo lavorando per il "sesso dietro le sbarre"

Governo e Regione lavorano per una detenzione più inclusiva

Se esiste sovraffollamento nelle carceri, specialmente in quelle minorili, è anche perché c'è stato, negli ultimi anni, un boom della violenza in questa fasce delicata di età. A spiegarlo è Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia, noto a Bologna per essere stato a lungo commissario della Lega petroniana.

"Quando siamo arrivati nel 2022 - dice l'esponente del governo - c'erano 380 detenuti, oggi siamo arrivati a 611, con picchi di 630. Con questo numero crescente è difficile garantire percorsi di vera rieducazione ed educazione nei confronti dei giovani adulti".  

Ostellari, dialogando coi giornalisti, ha anche affrontato il caso specifico di Bologna, notificando come i primi nove ragazzi - da Milano, Firenze e Treviso, oltre che dal Pratello - sono già arrivati al carcere bolognese della Dozza, nella contestata ala creata per ospitare detenuti che hanno compiuto la maggiore età, durante l'esecuzione di una pensa rimediata da minorenne. Altri ne arriveranno nei prossimi giorni, fino a diventare, in totale, a 26, ma Ostellari non spera che non si raggiunga il preventivato numero di 50: "Stiamo attendendo la consegna di tre istituti nuovi, Lecce, l'Aquila e Rovigo - ha detto il leghista - e confidiamo che la consegna avvenga nei tempi stabiliti. Ci hanno assicurato che per la fine dell'estate ci sarà la consegna definitiva di tutti e tre. Per il futuro, la soluzione all'aumento dei giovani detenuti non sarà la costituzione di nuove strutture carcerarie, vorremmo investire su comunità socio-educative in grado di intercettare queste devianze".

E per promuovere una giustizia più inclusiva, Isabella Conti ha fatto stanziare alla giunta regionale 4.5 milioni di euro. Si tratta di fondi con cui finanziare progetti socio-lavorativi, coinvolgendo soggetti pubblici e anche privati, dell'associazionismo. "La giustizia non può ridursi ad un mero strumento di punizione - ha spiegato la Conti -, ma deve avere il coraggio di credere nel cambiamento delle persone. Un carcere che non prepara al ritorno in società è un carcere che fallisce due volte: con chi ha sbagliato e con la comunità che dovrebbe proteggere. Per questo investire sulla formazione e sul lavoro non è un gesto di clemenza, ma di responsabilità collettiva, di civiltà".

Incredibile a dirsi, ma Ostellari dovrà, nei prossimi mesi, occuparsi anche di come permettere le attività sessuali ai carcerati, secondo quanto prescritto, in base a una recente sentenza, dalla Corte costituzionale: "Un gruppo di lavoro formato da esperti ha analizzato la situazione che abbiamo nel nostro paese, ovviamente cercando di dare una soluzione, praticabile però".

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