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Salute
25 Marzo 2025 - 18:00
Esiste un minerale che rappresenta un rischio per la salute di gran lunga superiore all’amianto: l’erionite, un materiale naturale impiegato in diversi settori, come l’edilizia e l’agricoltura, che può diventare altamente tossico se inalato. Sebbene generalmente considerato sicuro, quando le sue fibre vengono respirate, l’erionite può provocare danni gravi e persistenti.
Recentemente, un gruppo di ricercatori italiani, provenienti dall’Università Sapienza di Roma, dall’Università di Genova, dall’Enea e dal Centro Interuniversitario 3R di Pisa, ha identificato il meccanismo attraverso cui l’erionite agisce nel corpo umano, fino ad oggi sconosciuto. Il loro studio, pubblicato sulla rivista Journal of Hazardous Materials, ha rivelato che non solo l’erionite causa la morte delle cellule, ma i suoi effetti continuano a manifestarsi senza limiti, una volta penetrato nel corpo.
I ricercatori, guidati dal professor Paolo Ballirano della Sapienza, hanno analizzato le reazioni delle fibre di erionite quando vengono inglobate dai macrofagi, le cellule del sistema immunitario che agiscono nei polmoni. L’erionite provoca un aumento del pH all’interno delle cellule, danneggiando i lisosomi, gli organelli che si occupano della degradazione di materiali dannosi.
Secondo Sonia Scarfì dell'Università di Genova, l’aumento del pH genera una maggiore richiesta di energia, che viene soddisfatta con un’iperattivazione dei mitocondri, le centrali energetiche cellulari. Questo processo porta alla formazione di radicali liberi, che stressano i mitocondri e ne compromettono la funzione, provocando la morte cellulare.
La straordinaria stabilità chimica dell’erionite nei fluidi biologici fa sì che questo ciclo possa ripetersi all’infinito, generando infiammazione cronica e aumentando il rischio di sviluppo tumorale. La comprensione di come l’erionite causi danni cellulari rappresenta un passo cruciale per proteggere la salute e prevenire gli effetti devastanti di questo minerale.
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