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Lepore invita il Centrodestra in piazza per l'Europa

Ma Fratelli d'Italia declina e insiste: "Dicci se il Comune paga le spese del 6 aprile"

Lepore invita il Centrodestra in piazza per l'Europa

Matteo Lepore

La manifestazione dei sindaci, indetta per il 6 aprile, "sarà per un'Europa unita: non siamo contro nessuno", lo assicura Matteo Lepore, il quale, per tanto, invita anche il Centrodestra, anche "dopo le parole di Meloni sul manifesto di Ventotene".

"Seppur con tante contraddizioni, noi vogliamo un'Europa unita che metta al primo posto il lavoro e non le armi - spiega il sindaco di Bologna -. Ci saranno tanti sindaci provenienti dall'Emilia-Romagna e dalla Toscana, compresa la sindaca di Firenze: in piazza indosseremo la fascia tricolore, perché pensiamo che i sindaci siano gli europeisti più convinti. In questi anni abbiamo visto quanto l'Europa sia stata importante per sostenere le comunità locali".

L'Europa oggi, conclude Lepore "ha una grande opportunità, pur nelle difficoltà che sta vivendo: deve uscire dall'angolo dove i nazionalismi stanno cercando di chiuderla. Rinunciare ai fondi di coesione e ai fondi per il sociale per acquistare armi per i singoli Stati è controproducente".

La mano tese del sindaco, però, non viene stretta dalle opposizioni che, da giorni e giorni, chiedono alla giunta di chiarire se la manifestazione sarà in qualche modo finanziata con contribuiti del Comune.

"Abbiamo mandato - replica Franesca Scarano, capogruppo di Fd'I in Comune - una diffida al Sindaco, il quale, nonostante la nostra domanda durante il question time di venerdì scorso, non ha ancora risposto sulle spese dell’organizzazione del 6 aprile. Presenteremo un esposto sia alla procura di Bologna che alla corte dei conti, qualora siano stati spesi soldi di tutti i cittadini per finanziare iniziative di parte che si vuole ammantare di istituzionalità".

Difficile, insomma, che Fratelli d'Italia partecipi alla manifestazione, visto che "ritiene ovviamente fondamentale che venga garantito a tutti il diritto di espressione e libertà di parola, ma anche che i contribuenti non vengano costretti a pagare iniziative di parte con soldi destinati a sociale, servizi, infrastrutture".

Declino dell'invito anche da parte delle altre forze dell'opposizione cittadina.

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