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Tram, ragionevolezza e "mani legate" dal Pnrr

La protesta del Comitato di piazza Unità s'infrange col "timing" del progetto

Tram, ragionevolezza e "mani legate" dal Pnrr

Ieri, in piazza dell'Unità, molti cittadini, residenti ed esercenti della zona, si sono riuniti per denunciare come, anche per loro, la realizzazione del Tram, oltre che provocare disagi e problemi durante i lavori, produrrà una modificazione nella fruibilità del luogo alquanto negativa.

Diversamente da altre, analoghe iniziative, in questo caso i manifestanti non si sono limitati a protestare contro un progetto che è stato calato almeno parzialmente sulle loro teste, ma hanno anche illustrato diverse alternative agli scenari disegnati dai progettisti del Comune, dando l'idea, quindi, di non volersi semplicemente scontrare con l'amministrazione, ma di cercare quella via del dialogo che, a parole, dovrebbe essere anche la cifra dello stile di governo del sindaco.

Si scrive "calato almeno parzialmente" sulle loro teste, in quanto, a esser onesti, il Tram era uno dei punti qualificanti del programma di Matteo Lepore, alle scorse elezioni comunali e, di conseguenza, la netta vittoria registrata alle urne, in quell'occasione, ne legittima certamente il perseguimento dell'obbiettivo annunciato. Di contro, lo stesso primo cittadino si deve essere reso già conto di come, nella realtà, l'espandersi delle contestazioni in ogni angolo della città dimostri quanto poco avessero capito, i cittadini-elettori, di quel che avrebbe comportato la realizzazione di una siffatta, faraonica opera pubblica.

Tornando a piazza dell'Unità, dunque, cosa qualifica - e, al contempo, rende vana - la posizione dei residenti? 

A testimonianza della ragionevolezza dei cittadini - come dimostrano i disegni che illustrano l'articolo -, lo sforzo di immaginare, mettere nero su bianco e proporre non una, ma diverse alternativa di percorso per i binari del Tram che, non modificando in nulla, di fatto, il tracciato delle linee che proprio lì si intersecheranno, permetterebbero di salvare gli alberi e l'aspetto complessivo del piccolo parco che, di fatto, caratterizza quella piazza. Un modo più logico, tanto per capirsi, di concretizzare il passaggio dei binari in quell'alveo della prima periferia cittadina che, come s'usa dire, salverebbe capra e cavoli.

Quel che, invece, rende l'ipotesi di un diverso percorso praticamente impossibile, è che i progetti proposti dai residenti sono ottimi sulla carta, ma non potrebbero certo mai costituire tout-court la mappa di realizzazione dell'opera in modo alterativo a quanto già previsto. Per accontentare i residenti, infatti, il Comune dovrebbe chiedere agli ingegneri e ai progettisti di rimettere mano ai normografi, espletando tutte quelle operazioni che sovrintendono un lavoro siffatto. Magari roba di poche settimane, di pochi mesi, ma pur sempre troppi, in vista della tagliola che potrebbe scattare, facendo perdere a Bologna i finanziamenti del Pnrr che, sul Tram, valgono almeno 350 milioni di euro.

Ormai, in questa partita, è quasi, anzi, è sicuramente più importante in quanto tempo si concluderanno le opere, delle opere stesse. E il sindaco, da questo punto di vista, ha già chiarito le cose, nell'ultima conferenza stampa, in cui ha trattato l'argomento, auto-lodandosi per la rapidità di esecuzione che caratterizzerebbe la nascita della tramvia. Anche se...

C'è un se, a ben ricordare quanto il sindaco ha affermato in quella sede, qualche settimana fa. Infatti, se è indubbio che l'aver messo mano alla lavorazione di ben 10 dei 16 chilometri di tracciato, in due anni scarsi di cantiere, può far ben sperare che, nei prossimi 21 mesi si chiuda la partita, modificando i restanti 6 chilometri di strade; non lo è altrettanto il fatto che - sono dati esposti da Lepore - si possano concludere anche tutte le opere necessarie, in quella lunga pista d'asfalto, per farci transitare il Tram. Nello stesso arco di tempo indicato dal sindaco, nei 10 chilometri di strada stravolte, sarebbero solo 4 quelli in cui sono stati effettivamente messi a dimora i binari e terminati anche tutti i lavori di servizi e sotto-servizi necessari. In termini squisitamente matematici, il Comune, in circa due anni, ha "preparato il terreno" per oltre 2/3 del tracciato, il che rende ottimisti nel prospettare il completamento del terzo mancante in 21 mesi; ma nella posa dei binari e in tutto il resto, si troverebbe nella necessità di realizzare, più o meno nello stesso tempo, il triplo del lavoro fin qui realizzato: sarà mai possibile?

Secondo alcuni avversari del nuovo mezzo di trasporto, assolutamente no, non è possibile. Ma, tutto sommato, è anche inutile chiederselo, dato che la verità, trascorsi ancora alcuni mesi, sarà evidente agli occhi di chiunque. Di certo, tutto ciò rende impossibile prevedere, in questa corsa contro il tempo, una ridefinizione del progetto, anche minima, come vorrebbero i cittadini del Navile o il volonteroso coordinatore di Forza Italia di quello stesso quartiere, Moreno Masotti: les jeuxs sons faits e la pesante fiche, dal valore sopra ricordato di oltre 350 milioni, è sul rettangolo rosso della roulette e, al sindaco, non resta che sperare che la pallina cada su un numero abbinato a quel colore.

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