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POLITICA
30 Marzo 2025 - 16:18
Strana, curiosa telefonata, quella che, sabato mattina, ha preceduto - e, quindi, fatto saltare - il previsto confronto tra i cittadini del Comitato Cavazzoni, i quali, da mesi e mesi, protestano contro il progetto - in via di realizzazione - di ampliamento del Nido omonimo a spese dell'annesso parco, e il sindaco di Bologna.
A ricevere la comunicazione è stato, ovviamente, il portavoce di quel gruppo di cittadini, Luciano Podestà, al quale una solerte collaboratrice di Matteo Lepore ha chiesto in che modo avrebbe inteso partecipare all'incontro. Podestà, da parte sua, ha risposto alla domanda nel modo, se si vuole, più banale possibile, anticipando che, non solo lui, avrebbero posto sul tappeto le tante questioni che, da tempo immemorabile ormai, dividono le intenzioni del Comune dalle esigenze messe in risalto dai cittadini, circa la realizzazione del nuovo edificio.
La replica, però, di fatto, è stata tranchant: a Podestà e, al massimo, a un altro cittadino sarebbero stati concessi alcuni minuti per porre una o due domande sul tema, ricevendo risposta dal primo cittadino o da un suo assessore. Il tutto, per altro, avrebbe tenuto a specificare l'interlocutrice, "a bassa voce, senza fare comizi" e senza la possibilità di aprire una vera e propria interlocuzione, un dibattito, sul tema.
Insomma, una sorta di rapido e moderatissimo ping-pong che, a fronte di un passato fatto di interpellanze, assemblee ed esposti a vari livelli giudiziari e ministeriali, non sarebbe servito a granché, per non dire a niente.
Dunque, Podestà ha declinato l'invito, sottolineando come di sentirsi dare le stesse rassicurazioni dal sindaco, circa la legittimità e l'opportunità di realizzare questa nuova, grande, ma anche inutile e costosissima scuola, in luogo di una ristrutturazione di quella esistente, non avesse alcun interesse. E la delusione di Podestà, nel veder saltare la possibilità di un real confronto a 360° sul contestatissimo progetto, è stata, di lì e per tutto il pomeriggio, condivisa da molti altri componenti e simpatizzanti del Comitato Cavazzoni.
Adesso, quindi, la battaglia di questi cittadini dovrà spostarsi su altri terreni. Si vedrà quali.
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