Il sogno-finale si gioca a centrocampo e sulle fasce

Finalmente, la semifinale che Bologna aspetta da 25 anni, quella che porta dritti dritti al sogno che manca dal 1974. Non è cosa banale la sfida di domani al Castellani, contro l'Empoli, poiché l'intera stagione del felsinei passa attraverso questa partita che non è più da dentro o fuori, ma si pone come spartiacque della stagione.

Una vittoria, domani sera, significherebbe affrontare il rimanente campionato con un altro spirito. Non che il Bologna possa rimpiangere molto del percorso finora svolto, ma alcuni punti lasciati per strada - vedi alla voce pareggi con Juventus Roma e Genoa - mancano all’appello e, pur con la convinzione di avere le carte in regola per affrontare la corsa Champion's, ora non si può più lasciare niente per strada. E' necessario affrontare tutte le sfide con la fame dell’ultima in classifica, confidando nei mezzi atletici e tattici che pur ci sono, per sconfiggere chiunque.

Il Bologna non deve far l'errore di pensare che i toscani siano già soddisfatti per aver raggounto la semifinale:è una squadra in cerca degli stimoli giusti per centrare un risultato diverso, ma altrettanto importante: la permanenza in Serie A. Di fatto, l'atteggiamento dei rossoblù dovrà essere identico tra 24 ore come tra una settimana, quando affronterà il Napoli, partendo dalla considerazione che la finale di Roma bisogna guadagnarsela.

Castro sarà assente, scontando ancora con i postumi dell’infortunio subito con la nazionale Argentina e, al suo posto, giocherà Dallinga, sperando che finalmente riesca a incidere in un partita importante. Non è ancora la punta che si sperava, ma al contempo si può contare sull’impegno e sulla volontà. Vincenzo Italiano farà sicuramente scelte precise, tenendo conto di un massiccio turnover necessario a far fronte ai prossimi, molteplici impegni.

Il centrocampo, quasi sicuramente, sarà l’arma vincente del Bologna che può contare su più pedine da inserire, sia dall’inizio o a partita iniziata, passando da Remo Freuler a Lewis Ferguson fino a Nicola Moro, senza dimenticare che, sulle fasce, abbondano le possibilità di scelta. Insomma le premesse giocano tutte a favore del Bologna, ma le partite, non bisogna scordarlo mai, iniziano sempre da zero a zero.

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