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POLITICA
03 Aprile 2025 - 19:40
Maurizio Sicuro
Villa Paradiso ha presentato oggi al Comune di Bologna oltre mille firme, per protestare contro lo sfratto dell'associazione dalla struttura situata in via Emilia Levante. Tuttavia, i responsabili del centro culturale sociale si dichiarano aperti alla possibilità di trasferirsi in un altro immobile pubblico: "Gli spazi ci sono: datecene uno. Siamo anche disposti a spostarci", dichiara Maurizio Sicuro.
Per opporsi alla chiusura della Casa di quartiere, Sicuro comunica di aver "consegnato 1.146 firme, tutte raccolte di persona". La convenzione per l'uso dell'immobile al Savena, come si ricorderà, è scaduta il 28 febbraio scorso, e, da allora, il presidente di Villa Paradiso dice: "Non abbiamo ricevuto alcuna novità, ufficialmente non abbiamo avuto alcun contatto dal 10 gennaio, quando ci è stato comunicato che Villa Paradiso non era più una Casa di quartiere".
Per altro, in questa lotta tra la giunta comunale e quella che qualcuno definisce scherzosamente la "sinistra povera" della città, lunedì è prevista una seduta pubblica del consiglio di quartiere, come richiesto sempre dagli attivisti di Villa Paradiso con 350 firme raccolte, a fronte delle 250 necessarie: "Faremo presente che il Consiglio di quartiere, il 3 dicembre scorso, aveva deciso nel Programma obiettivo che la Casa di quartiere sarebbe rimasta e che sarebbe stata eventualmente ampliata la compagine di gestione. Se tale decisione è stata cambiata dall'amministrazione centrale, allora c'è un problema serio di democrazia e partecipazione".
Lo sfratto del centro sociale è motivato da un "tecnicismo" ma, in realtà, è una scelta politica, ha accusato il presidente, poiché "le nostre iniziative non sono in linea con le scelte politiche dell'amministrazione comunale". Tuttavia, i responsabili di Villa Paradiso intendono avanzare alcune proposte, in particolare riguardo la presenza al Savena di altre due Case di quartiere: Foscherara, in un'area con evidenti criticità, e San Rafael, vuota da sei anni nonostante sia stata concessa in convenzione un anno e mezzo fa.
Sicuro, insomma, chiede al Comune un'alternativa: "Altrimenti, è un plotone d'esecuzione. Mi puoi cacciare via, ma vuoi anche che muoia? È diverso dire: vi mandiamo via e vi diamo un altro spazio perché quello ci serve; da: vi mandiamo via e basta".
A supporto di Villa Paradiso, oggi, era schierata anche Sinistra Unita. "Non si possono giudicare le opinioni politiche di chi partecipa alle iniziative; oggi affrontiamo una grande ingiustizia", ha affermato Michele Terra, consigliere di quartiere al Porto-Saragozza, evidenziando l'importanza di tutelare la "specificità" rappresentata dal centro sociale.
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