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REGIONE
03 Aprile 2025 - 23:28
La proposta di quadruplicamento della linea ferroviaria Bologna-Castel Bolognese è recentemente al centro di vivaci discussioni, sollevate da un'interrogazione del consigliere regionale di Rete civica, Marco Mastacchi, che esprime profonde preoccupazioni.
"La separazione dei flussi tra alta velocità per passeggeri e merci, nonché la realizzazione di tratti in galleria per ridurre al minimo i danni ambientali, sono tra le alternative progettuali suggerite", afferma Mastacchi, puntando il dito soprattutto sul nodo di Solarolo e l'impatto negativo sull'ambiente e sul territorio. Il consigliere sottolinea l'importanza di un "ripensamento del progetto a favore di soluzioni meno invasive e più efficienti", vista anche la crescente opposizione da parte dei cittadini e di alcune amministrazioni comunali. Il progetto, il cui valore supera i tre miliardi di euro, prevede la costruzione di nuove linee ferroviarie per diverse decine di chilometri, comprendenti viadotti che raggiungerebbero altezze di 18 metri e che attraverserebbero la pianura a nord della via Emilia, mettendo a rischio terreni agricoli, attività industriali, abitazioni e proprietà.
Diverse realtà locali, tra cui San Lazzaro, Ozzano, Castel San Pietro, Imola e Solarolo, si sono organizzate in comitati spontanei riuniti sotto il "Coordinamento dei Comitati". Secondo Armando Martignani, il coordinatore, il progetto attuale rappresenta "una soluzione non in linea con una visione strategica di lungo termine per la logistica e l'intermodalità". Inoltre, Martignani sottolinea come il progetto non preveda fermate presso stazioni o centri intermodali lungo il percorso, privando il territorio non solo di benefici diretti, ma anche di una migliore integrazione tra la linea storica e quella nuova. Non si può trascurare, aggiunge, "l'incalcolabile devastazione del territorio" che il progetto comporterebbe.
In termini più concreti, Mastacchi invita la giunta a evitare la sovrapposizione tra traffico passeggeri e merci, con una rivalutazione di percorsi alternativi che possano ridurre il traffico merci e aumentare quello dell'alta velocità, agevolando così il trasporto passeggeri e rendendo le stazioni romagnole più accessibili, senza danneggiare le storiche tratte Bologna-Rimini e Ravenna-Castel Bolognese. Inoltre, suggerisce di destinare le risorse per sviluppare un collegamento diretto tra il porto di Ravenna e gli snodi di Ferrara e Poggio Rusco, oltre che ad altre intersezioni come Altedo.
Nel caso in cui il quadruplicamento fosse inevitabile, Mastacchi propone "soluzioni a minimo impatto", prevedendo per esempio il passaggio della ferrovia tramite tunnel sotterranei nelle aree critiche e lo spostamento dello svincolo sulla linea Faenza-Ravenna per minimizzare le conseguenze sul territorio e l'ambiente. Sebbene questa proposta sia "più costosa", conclude il consigliere, essa sarebbe sicuramente "meno invasiva e dannosa per il territorio".
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