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La Madrid bacchetta le opposizioni: "Vivete in un mondo vostro"

I nuovi vigili diventano il pretesto per attaccare il ministro, concordando col questore

La Madrid bacchetta le opposizioni: "Vivete in un mondo vostro"

Matilde Madrid

Se i dibattiti che si sviluppano in consiglio comunale fossero degni di una maggiore attenzione, da parte della stampa e delle altre istituzioni, si potrebbe immaginare a breve un conflitto di tipo istituzionale. Non è cosa di poco momento, infatti, se un assessore alla sicurezza cittadina - nel caso di specie, Matilde Madrid - è messa nelle condizioni di giocare di sponda col questore - Antonio Sbordone - per criticare il ministro dell'Interno e strapazzare ironicamente le forze politiche locali che sostengono il governo proprio sulla materia dell'ordine pubblico.

Eppure, è proprio ciò che accade a Bologna. 

Rispondendo alle domande dei consiglieri di minoranza, la Madrid, sposando completamente le tesi di Sbordone sulla natura sostanzialmente sociologica delle violenze che si sono manifestate in città, l'ultima delle quali, la rissa con machete al parco Farpi Vignoli, ha accusato gli interroganti di non avere neanche un'idea del contesto giuridico e amministrativo, in cui il Comune può e deve muoversi, in tema di Sicurezza. Citando il questore, la Madrid ha parlato di "un fenomeno di violenza diffusa, una questione molto più profonda che attiene alla inclusione al disagio, alla mancata integrazione, alle mancanze nelle sfere dell'affettività, l'incapacità di alcuni giovani e giovanissimi di gestire i loro conflitti". In altre parole, di problemi che riguarderebbero più gli assistenti sociali, piuttosto che le forze dell'ordine. Problemi che avrebbero la loro radice - la Madrid non lo dice, è logica conseguenza desumerlo dalle sue parole - non negli atti criminali stessi in cui si materializza, ma nell'incapacità della società di dare alternative esistenziali a chi sceglie di delinquere.

In verità, non si tratta neanche di una tesi originale o inedita, almeno per la Sinistra. Che la delinquenza sia anche il frutto delle condizioni sociali in cui si trovano a vivere alcuni determinati gruppi di persone, dir non è mestieri. Così come è scontato che l'ingiustizia sociale crei sentimenti di rivalsa e di frustrazione che possono più facilmente indurre a compiere reati. Per la Sinistra, da sempre, questo è un motivo di giustificazione del colpevole - o, quanto meno, di alcuni colpevoli - e un pretesto per denunciare veri o presunti squilibri economici e sociali. 

Dunque, si è di fronte a una riflessione che non è nuova, per quanto anche non priva di un qualche fondamento.

Poi, però, c'è il problema che la Sicurezza e l'ordine pubblico sono le cure di una curiosa malattia, in cui i sintomi sono spesso più perniciosi - o quanto meno più urgenti da risolvere - della patologia che li ha generati. Una cura che deve aggredire rapidamente gli effetti e non farsi distrarre oltre modo dalla diagnosi. Anche se la diagnosi resta fondamentale, se si intende, una volta ristabilito l'equilibrio, trovare soluzioni radicali.

Per uscire dalla teoria e tornare alla pratica, che i "maranza" o le "babygang" siano figlie di una scarsa integrazione o di deficienze nelle politiche inclusive, potrà pure essere, ma proprio il caso Farpi Vignoli - per implicita ammissione della stessa Madrid - dimostra l'importanza di quanto poc'anzi rilevato. Infatti, l'assessore ha ribadito di esser stata messa a conoscenza della gravità e della pericolosità di quanto andava accadendo in via Agucchi e da diverse settimane, qualche mese. E ha ripetuto di aver già incontrato e più volte gruppi di cittadini che avevano denunciato lo stato di degrado della zona. Appunto, però, nel mentre che si parlava, si ragionava, si progettava chissà quale percorso di risanamento sociale di quella poprzione di territorio, il peggio si è concretizzato e, adesso, un ragazzo resterà menomato a vita

Per altro - altra perla della Madrid odierna - se è vero che "la deterrenza rappresentata dalle telecamere per episodi di questo genere è ridotta ad uno zero virgola", perché "chi commette questo tipo di reati ha talmente poco da perdere che della telecamera non si interessa più"; lo è altrettanto che, quando accadono queste tragedie, almeno, grazie alle telecamere, è possibile individuarne i responsabili.  Per altro, se non ci fossero, oltre all'assessore e al questore di Bologna, anche tanti magistrati a pensare alla Sicurezza in termini quasi esclusivamente sociologici, se le pene fossero un po' più certe, prima ancora che più pesanti, la possibilità di essere scoperti facilmente eserciterebbe sicuramente una certa deterrenza. 

Infine, in tutto questo polemizzare sul tema, prendendosela col governo, la Madrid non ha mancato di bacchettare le mani di Matteo Piantedosi, chiedendosi come mai il ministro dell'Interno non abbia fatto i complimenti per aver assunto 100 vigili e, sopra a tutto, perché mai il Viminale non si proponga di fare altrettanto, aumentando gli uomini della Polizia, dei Carabinieri e finanche della Guardia di Finanza nel capoluogo emiliano.

Ora, a parte il fatto che - a proposito di chi avrebbe un quadro errato delle situazioni istituzionali - non compete il ministro dell'Interno la redistribuzione sul territorio del personale militare - E Carabinieri e GdF sono corpi militari, dipendenti dal Ministero della Difesa e, per quanto riguarda le "fiamme gialle", un parte anche dal Ministero delle Finanze -; bisogna anche dire che è strano che la Madrid abbia rivendicato questo contributo straordinario per la sicurezza della città, rispondendo a domande su vicende criminali, quando il suo collega Michele Campaniello, solo pochi minuti prima, aveva detto che buona parte di quei vigili sarà impiegata a fare le multe a chi sarà sorpreso a fare i 33 km all'ora in via Castiglione o in piazza Minghetti. Ché una cosa è assumere personale per contrastare la delinquenza; tutt'altra implementare le forze di chi deve provvedere al finanziamento delle casse senza fondo di Palazzo d'Accursio

Ma anche su questo modo di gestire gli uomini in divisa, la Madrid sostiene d'essere in piena sintonia col questore. Il che sarà pure vero, ma sarebbe meglio, in questi casi, essere armonizzati al sentire della gente. 

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