Stupore e timore, per gli oranti musulmani al Conad

Qualcuno ha rivolto loro uno sguardo sorpreso; per la maggior parte, le espressioni dei passanti erano di stupore, ma non è mancata qualche occhiata che tradiva timore. Per la verità, a non accorgersi di nulla sono stati proprio loro, i protagonisti di una curiosa scena che, poco prima elle 15, ha attirato l'attenzione della gente - non molta , in quell'orario - che è entrata dall'ingresso adiacente al parco di via del Carpentiere del centro commerciale Pianeta, quello che si affaccia in via Larga, e che introduce quasi direttamente al Conad.

Senza alcun imbarazzo di sorta, due musulmani, uno più giovane, l'altro meno, hanno disteso nell'atrio del supermercato due tappetini e, dopo essersi tolti le scarpe, si sono inginocchiati contro a una parete scura, in una strana posizione, rispetto all'ambiente circostante, ma, ci si potrebbe giurare, perfettamente allineati alla lontana Mecca. Naturalmente, si sono messi a pregare, come se intorno a loro ci fosse l'atmosfera mistica di una moschea, piuttosto che il frenetico andare e venire della clientela dei negozi, delle boutique o della farmacia.

Qualcuno rivolge ai due "oranti" uno sguardo fugace, mentre si accingono a raggiungere le auto nel parcheggio; altri, dovendo entrare, rallentano, per guardare meglio ciò che si manifesta ai loro occhi.

Certamente, è insolito anche il solo pensare che quello possa essere un luogo adatto per rivolgere dei pensieri a Dio, eppure, per i due maomettani non sembrano esserci dubbi, sul fatto che lo sia. 

Guardandoli, una signora rivolge subito dopo lo sguardo intorno a se stessa, come a volersi rassicurare di essere entrata nello steso posto che, evidentemente, è abituata a frequentare per le sue spese. "Le fanno paura, oppure ne ammira la fede?": la domanda è d'obbligo, visto l'atteggiamento che ha assunto? "Non lo so", risponde un po' smarrita. "Però - aggiunge subito dopo - faccio fatica a riconoscere Bologna, in momenti come questi".

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