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La Commissione parlamentare periferie in Bolognina

I problemi: spaccio, degrado e Babygang (quelle che non esistono...)

La Commissione parlamentare periferie in Bolognina

Spaccio di droga, degrado urbano e scontri tra bande. È questo lo scenario che continua a segnare la Bolognina, storica periferia bolognese oggi sotto osservazione da parte delle istituzioni. Questa mattina, la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle periferie ha effettuato un sopralluogo in piazza dell’Unità, epicentro di una delle zone più delicate della città, dove è attivo un presidio fisso del progetto Strade Sicure.

A guidare la visita, il deputato del Partito Democratico Andrea De Maria, segretario della Commissione, che si è confrontato con i militari e gli agenti impegnati sul campo, in particolare con il colonnello Marco Silenzi, comandante del Raggruppamento Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Marche. «Siamo venuti qui per conoscere da vicino l’esperienza di Strade Sicure – ha dichiarato De Maria – e per ascoltare direttamente dagli operatori le criticità riscontrate, così da valutare come supportare questa presenza di sicurezza sul territorio».


Le problematiche più evidenti restano legate allo spaccio di droga e ai conflitti tra bande rivali che si contendono il controllo della zona. Situazioni che si aggravano nelle ore notturne, quando – come sottolineato dagli operatori – criminalità e degrado diventano più visibili e difficili da contenere. Ma la visita ha avuto anche un valore simbolico: «È doveroso ringraziare chi, ogni giorno, lavora per la sicurezza dei cittadini – ha aggiunto De Maria –. La presenza costante dell’esercito e delle forze dell’ordine rappresenta un presidio fisico e psicologico che contribuisce a dissuadere comportamenti criminali».

Attualmente, nell’ambito dell’operazione Strade Sicure, sono 121 i militari impegnati a Bologna, operativi in stretta collaborazione con le forze di polizia in una serie di luoghi ritenuti sensibili dalla Prefettura. Oltre alla Bolognina, il controllo si estende all’aeroporto, alla stazione ferroviaria, alla cattedrale di San Petronio e ad alcune aree centrali della città. Uno degli aspetti più apprezzati della presenza militare è il rapporto diretto costruito con i residenti. «Si è creato un dialogo costante con la cittadinanza – ha concluso De Maria –. I cittadini segnalano i problemi e questo aiuta a comprendere meglio le dinamiche locali, permettendo un intervento più efficace e mirato».

Il sopralluogo della Commissione si inserisce in un percorso più ampio di ascolto e analisi delle fragilità urbane, con l’obiettivo di rafforzare gli strumenti di prevenzione e presidio nei quartieri più esposti al rischio di marginalità e criminalità. La Bolognina, in questo contesto, resta un osservatorio attivo e un banco di prova per misure che cercano di coniugare sicurezza, presenza istituzionale e partecipazione cittadina.

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