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Scuola
07 Aprile 2025 - 17:30
A seguito delle polemiche scatenate dalla presenza di contenuti pubblicitari nei registri elettronici scolastici, il Ministero dell'Istruzione e del Merito, sotto la guida del ministro Giuseppe Valditara, ha deciso di adottare misure concrete per regolamentare l'uso di queste piattaforme digitali, ormai utilizzate quotidianamente da studenti, famiglie e insegnanti. Con una nota ufficiale inviata a tutte le scuole, il Ministero ha stabilito che il registro elettronico deve essere utilizzato esclusivamente per fini educativi e organizzativi, escludendo ogni tipo di contenuto commerciale.
Il recente intervento del Ministero si inserisce in un contesto in cui la presenza di pubblicità all'interno dei registri elettronici ha suscitato preoccupazioni tra genitori e dirigenti scolastici. Un caso emblematico è stato quello del registro ClasseViva, adottato da molte scuole italiane, che aveva recentemente cominciato a mostrare banner pubblicitari, offerte per prodotti e servizi, e addirittura suggerimenti per acquisti, attività sportive, corsi di lingua e prestiti studenteschi. Questa iniziativa aveva sollevato dubbi sulla legittimità di tali contenuti in un ambiente scolastico pubblico, tradizionalmente orientato all'educazione.
La risposta del Ministero è stata netta: "Il registro deve essere esclusivamente orientato a soddisfare le finalità educative e organizzative, nel rispetto delle normative vigenti". Di conseguenza, sono stati esclusi dalla piattaforma anche contenuti come mini-giochi, oroscopi, chat e link a siti esterni destinati al marketing.
La reazione di DirigentiScuola, il sindacato dei dirigenti scolastici, è stata positiva nei confronti dell'azione intrapresa dal Ministero. In particolare, il presidente del sindacato, Attilio Fratta, aveva sollevato la questione circa un mese fa, criticando la presenza di pubblicità nei registri elettronici. Secondo Fratta, molti dirigenti scolastici non erano pienamente consapevoli di cosa stessero acquistando e di quali contenuti avrebbero potuto apparire sui registri. La denuncia di Fratta ha spinto l'azienda che gestisce il registro ClasseViva, il gruppo Spaggiari, a ritirare i contenuti pubblicitari, affermando che questi sarebbero stati sospesi "fino a quando le singole scuole non avessero esaminato e rinnovato consapevolmente il proprio consenso ai servizi".
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