Sabato un'altra manifestazione dei "collettivi" in centro

Ritrovo alle 15 in Montagnola, poi partenza del corteo, che attraverserà via Irnerio, via dei Mille, piazza dei Martiri, via Don Giovanni Minzoni, via Zanardi, via Carracci e via Matteotti, fino a concludersi in piazza dell’Unità. È questo il percorso del Climate Pride, in programma sabato a Bologna, una “street parade costruita collettivamente” attraverso decine di incontri, assemblee e iniziative.

Promossa da "Bologna for Climate Justice", la manifestazione vuole portare in piazza il dissenso verso una “transizione ecologica calata dall’alto” considerata fallimentare, e lanciare proposte concrete per nuove forme di convivenza urbana e ambientale. A fare da megafono all’appuntamento anche l’"Orangutan", la scultura di Davide Rivalta in piazza Liber Paradisus, oggi “vestita” con un cartello che annuncia l’evento: "Nessuno mi può asfaltare, nemmeno tu”.

Il corteo sarà animato da artisti e performer lungo tutto il tragitto e rappresenterà anche una sfida pubblica alla città: trasformare l’ex Ippodromo dell’Arcoveggio, la cui concessione è prossima alla scadenza, in una grande foresta urbana. Un simbolo, spiegano gli attivisti, di quelle ecologie urbane che si possono sperimentare in ogni quartiere, come risposta concreta a un presente segnato da guerre, diseguaglianze, alluvioni e catastrofi climatiche. “Se non ora, quando?” concludono gli organizzatori. “Costruiamo ecologie urbane, riprendiamoci le città”.

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