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OCCUPAZIONE DELLE SCUOLE

I "collettivi" chiedono a Lepore di far ritirare le denunce

Incassata ieri la solidarietà del sindaco, oggi manifesteranno in piazza Maggiore

Occupazione del Minghetti: aumentano gli studenti segnalati, sanzioni disciplinari in arrivo

Ai "collettivi" che hanno promosso le occupazioni nelle scuole non è parso vero e, visto che il sindaco di Bologna si è detto pronto a dialogare con i ragazzi che stanno agitando le superiori a suon di occupazioni, il gruppo Osa ha subito indetto un'assemblea pubblica, da tenersi oggi stesso alle 18 - quindi, praticamente senza autorizzazione - in piazza Maggiore.

"Siamo gli studenti che hanno dato inizio all'ondata di occupazioni che ancora attraversa la nostra città. Il Minghetti ha aperto questa nuova stagione di protesta studentesca ed è anche la prima scuola dove abbiamo assistito alla risposta repressiva che ha visto piovere denunce e sospensioni - si legge in una nota di Osa -. Abbiamo raccolto in pochi giorni più di 15.000 firme dalla cittadinanza bolognese che si è schierata al nostro fianco contro la repressione e per difendere il diritto al dissenso intaccato dalla chiusura evidente degli spazi democratici anche nelle nostre scuole".

Dunque, la richiesta a Matteo Lepore è che passi, dalle parole, ai fatti: "Vogliamo che il sindaco, che si è espresso (solo) in questi giorni a favore del dialogo e del rispetto delle occupazioni studentesche, convochi il Comitato di ordine pubblico immediatamente per fermare sospensioni e denunce".

Ad Osa fa eco il Comitato bolognese Scuola e Costituzione: "Le denunce vanno ritirate. Non è questa la risposta che ci aspettiamo da dei professionisti che passano tante ore a contatto con gli studenti e che, ne siamo certi, si sforzano ogni giorno di stimolare in loro il pensiero critico e la crescita personale, oltre che culturale".

Il Comitato, poi, conclude il comunicato con una frase bizzarra: "Non stiamo difendendo l'occupazione in sé, stiamo criticando la reazione della scuola, che ha assunto una postura autoritaria che non le fa onore e che assomiglia piuttosto a una mancanza di ascolto e di autorevolezza". Infatti, che altro avrebbe potuto fare la scuola, a fronte di un'interruzione dei servizi, con annessi danneggiamenti e quanto altro, se non presentare debite denunce e segnalazioni all'autorità giudiziaria? E contestare questi "atti dovuti", non è difendere le occupazioni tout-court?

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