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POLITICA
12 Aprile 2025 - 11:42
Ignazio La Russa
Sconcertante iniziativa delle donne iscritte al Partito democratico, le quali, per voce della consigliera comunale Giulia Bernagozzi, si preparano a organizzare "alcune iniziative coinvolgendo i Centri antiviolenza" per parlare di violenza di genere, indignate dal fatto che, dopo i brutali assassini di Ilaria e Sara, "sono arrivate altre notizie che riguardano la lotta alla violenza contro le donne" come "la sentenza di condanna all'ergastolo di Filippo Turetta per l'omicidio di Giulia Cecchettin insieme all'archiviazione nel processo di stupro che coinvolgeva Apache La Russa".
Accumunare la vicenda che ha riguardato il figlio del presidente del Senato, con un esito a lui favorevole per decisione della magistratura, ai più recenti casi di assassinio, infatti, è una neanche troppo e bene malcelata intenzione di trascinare nella polemica più bieca la seconda carica dello Stato, agitando il clima politico, per di più strumentalizzando una decisione assunta dai rappresentanti di un'altra istituzione.
Per altro, che la Bernagozzi sia intenzionata a far partire da Bologna una campagna strumentale contro La Russa, lo dimostra vieppiù la superficialità della motivazione che ha addotto, per ricomprendere Apache La Russa nella casistica messa sotto accusa: "Colpisce leggere l'archiviazione per il reato di stupro (ma non di revenge porn) in quanto, secondo il Tribunale, non era chiara quale fosse la volontà della vittima alterata da alcol e sostanze, questo perché ricordiamo che ancora oggi in Italia non esiste una legge che regoli il consenso".
Infatti, a favore del ragazzo, in questo caso, non hanno giocato limiti normativi, ma proprio l'impossibilità di stabilire l'esatta dinamica degli eventi, costringendo i magistrati a valutazioni delle singole, soggettive dichiarazioni delle parti. L'orientamento giurisprudenziale, nei casi come quello che ha riguardato Apache La Russa, è notoriamente sbilanciato verso la pregiudiziale presunzione di colpevolezza dell'indagato e, questa tendenza ormai consolidata, deve far ritenere come, se i giudici si sono risolti verso un'ipotesi assolutoria, gli indizi a carico del ragazzo dovessero essere alquanto fragili e lacunosi.
Dunque, la questione è squisitamente politica e c'è da chiedersi come si possa pensare di aiutare la lotta alla violenza contro le donne, con strumentalizzazioni vergognose di questa portata e che hanno come evidente finalità un qualcosa difficile da afferrare, ma che certamente non afferisce il problema della sicurezza delle ragazze.
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