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EDITORIALE
15 Aprile 2025 - 18:54
Emily Clancy
Matteo Lepore chiede a tutti solidarietà per Emily Clancy, oggetto di insulti in alcune pagine "social", a seguito di alcune sue dichiarazioni sulla campagna propagandistica di un'associazione di padri separati. L'appello, da un punto di vista generico, non può che essere condivisibile, dato che il ricorso all'ingiuria e all'offesa, anche via web, è sempre un qualche cosa di deprecabile.
Certo, c'è da dire che i politici attuali sembrano essere diventati particolarmente permalosi e ipocriti: mentre loro, a parole e a fatti, si permettono tuto e il contrario di tutto; si risentono enormemente, se qualche cittadino, esprimendo il suo dissenso, valica le soglie dell'urbanità e della misura; e, per di più, puntano il dito severamente gli elettori della parte avversa, non accorgendosi mai di quel che fanno i propri, contro i loro antagonisti. Sia che si tratti di politici di una parte sia che si tratti di quelli di un'altra. E' una delle poche mode, quella del piangersi addosso per gli insulti telematici, perfettamente bypartisan.
Nel caso sollevato dal sindaco, poi, i contorni della vicenda sono veramente controversi e le sue esternazione un po' troppo fuori dalla realtà. Infatti, quando Lepore afferma che sarebbe da "tre anni che denunciamo un clima di tensione nei confronti delle forze politiche diverse dalla destra", a cosa si riferisce?
Andando indietro di 36 mesi, infatti, non si ha memoria alcuna di una qualche aggressione a militanti o esponenti del Pd o delle sue formazioni alleate. Non si ricordano tentativi d'impedire al Centrosinistra di svolgere questa manifestazione o quella iniziativa. Non si sono registrati atti volti a impedire a qualche forze politica della giunta di avere spazi e occasioni per manifestare il proprio pensiero. Il clima di tensione di cui parla il sindaco, si sarebbe concretizzato, appunto, in qualche insulto partito da qualche computer o, se la memoria non tradisce, in qualche scritta nei muri vicini a una o due sedi del Pd.
Un po' poco, per gridare al lupo, o no?
Invece, proprio gli ambienti che sostengono direttamente il vicesindaco, nello stesso arco di tempo indicato da Lepore, hanno aggredito militanti delle formazioni politiche del Centrodestra; assaltato banchetti elettorali; attaccato e aggredito più volte le forze dell'ordine, cagionando danni fisici non solo agli agenti, ma anche agli ignari passanti; occupato spazi pubblici e privati e causato danni a beni e arredi pubblici e privati per un controvalore astronomico. Non sono illazioni, queste, ma un riassunto lacunose di alcune della tante notizie riportate da tutti i giornali dal 2022 a oggi, compresi quelli che supportano la giunta e il Partito democratico.
Di fatto, poi, negli ultimi tre anni, gli spazi di libertà e di espressione pubblici, per chi non è allineato alla giunta, sono stati ridotti all'osso. Basti pensare alla vicenda di Villa Paradiso che dimostra che nemmeno il poter vantare solide radici marxiste e antifasciste - come certamente possono fare i gestori di quello spazio di quartiere - mette al riparo dalla furia censoria del Comune, se non si è perfettamente inquadrati nella logica di chi comanda a Palazzo d'Accursio.
Se, poi, si rileggono i fatti del "caso di specie", quello che riguarda la Clancy in merito ai manifesti dell'associazione dei padri separati, pur restando deprecabile il ricorso alla volgarità e all'offesa da parte di alcuni cittadini - la cui eventuale responsabilità, però, è personale, come ha evidenziato Francesca Scarano, capogruppo di Fd'I, e non certo estensibile ai partiti dell'opposizione in quanto tali - , c'è da dire che la vicesindaco se li sia proprio andati a cercare gli insulti.
Infatti, al di là delle risibili smentite dei giorni scorsi, il vicesindaco, non solo ha espresso giudizi sprezzanti nei confronti dell'associazione che ha legittimamente promosso una campagna informativa sul tema delle umiliazioni che padri separati sono spesso costretti a subire, da parte delle ex-mogli, l'ha accusata addirittura di voler "portare a una forma di giustificazione della violenza maschile sulle donne". Dove per violenza alle donne, come si capisce bene dalle frasi immediatamente precedenti a quella, la Clancy intendeva anche i femminicidi. Ora, se il vicesindaco, dal seggio del primo cittadino, accusa un'associazione e i suoi aderenti di voler giustificare gli assassini; se questi ultimi, leggendo quanto è stato detto su di loro, s'infuriano e rispondono per le rime; che la Clancy si senta vittima di "lesa maestà" appare un po' eccessivo.
D'altro canto, non è stato un umorista caro proprio al Pd a scrivere che "anche le formiche, nel loro piccolo, s'incazzano"? Figuriamoci dei cittadini che si sentono dare del delinquente da una esponente politico che, per altro, i delinquenti certificati dei "centri sociali" li frequenta, li aiuta e li protegge ogni volta che ce ne sia bisogno.
Senza contare che la mancanza di sincerità e rispetto, il vicesindaco, la manifesta anche nei confronti dei consiglieri comunali. Come si è scritto poc'anzi, attaccando sempre la Scarano per le conseguenze di questa vicenda - per altro, la classica tempesta nel bicchiere -, l'ha accusata di aver innescato le polemiche nei suoi confronti, stravolgendo il suo pensiero. La Clancy, in buona sostanza, ha negato di aver mai detto che, se le fosse stato possibile, avrebbe impedito all'associazione in questione di affiggere i manifesti incriminati. Manifesti che, guarda caso, dopo le parole della Clancy sono stati vandalizzati un po ovunque, a Bologna. E non è difficile immaginare quali luoghi frequentino, coloro che hanno deturpato quesi cartelloni.
Ora, può succedere che le agenzie di stampa riportino scorrettamente il pensiero degli assessori, ma, per fortuna, le sedute del consiglio comunale sono video registrato e si possono ascoltare e riascoltare su Youtube. Ed ecco la testuale trascrizione del pensiero fuggito dal sen del vicesindaco: "L'organizzazione che ha organizzato questa campagna non è nuova a queste posizioni e ci conforta che non rappresenti affatto come invece ci vorrebbe far credere, la totalità dei padri separati. Quindi, come vede, consigliera, oltre a condividere le sue valutazioni, il mio giudizio è piuttosto fermo. Il rammarico è che non possa tradursi in un diniego all'affissione, questo perché il regolamento della materia attiene chiaramente a un delicato, delicatissimo equilibrio tra rispetto della sensibilità delle cittadine e dei cittadini e la libertà d'espressione".
Sono i giornalisti ad aver mal interpretato la Clancy, quando ha risposto alla sollecitazione della capogruppo del Pd, il 21 marzo scorso? Sono stati i consiglieri di opposizione, criticando sui social queste parole, ad averle distorte? Oppure è distorto il modo d'intendere la democrazia, da parte del vicesindaco?
A leggere ancor meglio quelle frasi, non solo la Clancy ha detto esattamente ciò che ha tentato di smentire e che ha sollevato il prevedibile vespaio contro di lei; ma ha pure dato una nuova interpretazione dell'articolo 21 della Costituzione che, a quanto si apprende, non sovrintende più la libertà di parola per tutti, nei limiti imposti dalla legge; bensì sarebbe funzionale a mediare tra il dovuto "rispetto della sensibilità delle cittadine e dei cittadini" - ed è sotto inteso chiaramente che si tratta della sensibilità, delle cittadine e dei cittadini di sinistra - e la libertà d'espressione che - ahinoi! In qualche misura, si spera sempre più minima - spetta pure al resto dell'umanità che, di sinistra, ancora non è o si ostina a non diventare...
Insomma, è sempre giusto chiedere un abbassamento dei toni, in politica, e richiamare tutti al rispetto. Ma per ottenere questo risultato, è necessario che tutti abbiano rispetto per la verità dei fatti.
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Nell'anno 2023 sono stati percepiti i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell'articolo 5 del medesimo decreto legislativo.