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PROTESTE
16 Aprile 2025 - 11:20
Operai, vigili e cittadini che difendono gli alberi in viale Oriani
Curioso modo di fronteggiare le proteste dei cittadini - per lo meno, quelle poste in essere con civiltà e rispetto dei ruoli -, quello del Comune di Bologna. Non erano ancora le 8 di questa mattina, quando gli operai della "Operosa", giunti in viale Oriani, per abbattere 5 pini marittimi che sono stati dichiarati "pericolanti" dai preposti uffici comunali, hanno trovato una pattuglia di cittadini risoluti a impedire loro di effettuate il lavoro, pretendendo di il rispetto delle normative vigenti che, a loro dire, in questo caso non sarebbero state rispettate.
Nessun grido, nessun "torbido" e men che meno alcun atto violento e prevaricatore, da parte dei residenti che, con calma e determinazione, fanno vedere agli addetti e alla prima pattuglia della Polizia municipale giunta sul posto l'atto di diffida che un comitato di residenti della strada, tramite un legale, ha indirizzato al Comune, nel tentativo di salvare le preziose e bellissime piante.
Ovviamente, in queste condizioni è impossibile procedere all'espianto degli alberi e, quindi, arrivano sul posto altre due pattuglie, a bordo di una delle quali c'è un commissario. Si tratta di una dottoressa dall'aria esperta, la quale ascolta i rappresentanti del comitato che, in poche parole, riassumono all'ufficiale le ragioni che stanno inducendo i residenti a resistere contro l'ordinanza di abbattimento.
I cittadini non sembrano animati da chissà quale pregiudizio o estremismo ecologico, segnalano agli agenti della Pm alcune mancanze, come le indicazioni del procedimento che si starebbe attuando, il mancato annuncio dei lavori nei termini previsti, un documento che spieghi perché sarebbe tanto urgente sradicare quei pini, in un periodo - quello della nidificazione - in cui è espressamente prevista la proibizione a compiere operazioni di tale natura.
Grosso modo, le risposte si riassumono in una: rivolgersi al Comune, seguendo la procedura di accesso agli atti, per prendere visione delle carte che attesterebbero la regolarità di quanto disposto da Palazzo d'Accursio. Ovviamente, i cittadini non possono che replicare come tutto ciò sarebbe inutile: quella strada permette al Comune di rispondere alle richieste 30 giorni dopo il deposito e non si tratta nemmeno di un termine imperativo. Se il Comune non risponde, in casi come questi, di fatto, non succede nulla. Di contro, se accettassero di seguire quell'iter, nel giro di poche ore, i pini marittimi di viale Oriani sarebbero già in viaggio verso un centro di compostaggio, per essere trasformati in qualcos'altro.
Dunque, essendo difficile che il Comune receda dai suoi intenti, non si capisce per quale ragione, invece di spedire pattuglie su pattuglie in viale Oriani, l'amministrazione non abbia fatto arrivare subito un funzionario con le carte che i cittadini intendono vedere, permettendo così di superare l'impasse ed eventualmente rinviare il contenzioso in altre sedi. Solo in questo modo, infatti, si sarebbe potuta superare una delle contestazioni dei residenti - quella legate al mancato rispetto delle formalità di rito -, dato che nessuno di coloro che abita lì e si trova tra i contestatori ha memoria di aver visto il personale specializzato fare almeno le prove di trazione che dovrebbero giustificare l'abbattimento degli alberi.
Per altro, qualche tempo addietro, un pino marittimo, in viale Oriani, è già caduto, ma, sottolineano i residenti, sembra palese che la pianta sia venuta giù a causa del lavori effettuati sul selciato, probabilmente per degli impianti funzionali ai così detti "sottoservizi", che, scavando intorno all'albero, ne hanno compromesso le radici. Un problema che, invece, non dovrebbe riguardare le cinque piante che adesso s'intendono abbattere.
Senza contare, infine, che i residenti lamentano anche come, sempre nel recente passato, diversi alberi espiantati dal Comune più o meno con le stesse motivazioni, non siano stati ancora reintegrati come promesso. I vigili non sanno cosa rispondere e, quindi, ci prova un operaio della "Operosa" a spiegare che, normalmente, gli alberi abbattuti in un determinato anno, vengono sostituiti in quello successivo. Però, alcuni dei residenti che fanno parte degli organismi partecipati del Comune sul verde pubblico, replicano che non solo ciò non sempre accade, ma che, spesso, l'amministrazione conteggia nelle sostituzioni nuove piante che vengono messe a dimora in zone della città diverse da quelle in cui sono stati effettuati gli espianti.
A tardi mattinata, decide di andare a confrontarsi coi cittadini l'assessore Simone Borsari, il quale assicura ai cittadini come le carte siano in regola, anche forse qualche passaggio burocratico potrebbe esser stato omesso o non correttamente comunicato. Anche lui, però, queste carte non le ha con sé e, per tanto, prendendo atto come l'esasperazione dei residenti non sia infondata, decide di far sospendere l'abbattimento, invitando il comitato alla seduta della Consulta del verde, che si terrà domani pomeriggio.
Insomma, i pini sono salvi fino a venerdì. Anche se la data non rassicura: è il giorno più emblematico per le... esecuzioni!
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