fatti e notizie
Cerca
SEDE VACANTE
23 Aprile 2025 - 11:58
In tanti hanno notato con sdegno l'ambiguo atteggiamento del governo israeliano a fronte della notizia della morte di Papa Francesco. In particolare - è stato scritto un po' dappertutto - per quel "cinguettio" apparso sui social e poi scomparso, interpretato un po' ovunque come il segno di un'ostilità legata alle posizioni che il Pontefice assunse di fronte all'orrore di Gaza.
D'altro canto, avrebbe dovuto meravigliare il contrario. Nella teologia ebraica, come ben spiega il rav Michael Elmaleh - che chiunque può ascoltare su Youtube -, persino il Mashiac, il messia, dev'essere un uomo che, per essere riconosciuto tale, deve "lottare le guerre di Israele"; figuriamoci, allora, di quale considerazione possa mai godere il capo di un'altra religione, per di più del Cristianesimo, che si oppone francamente e apertamente a una guerra, se non voluta, ostinatamente combattuta e protratta con ogni mezzo dallo stato ebraico.
Al governo e alla nazione di Tel Aviv si possono rimproverare tanti difetti, ma non certo la mancanza di coerenza, la convinzione messianica di camminare lungo una strada dritta che, in cui, per loro, non ci sono inciampi, errori di percorso, manchevolezze o sbagli che ne possano minare la convinzione di essere dalla parte giusta, essendo certi di essere sempre dalla parte di dio.
Per gli israeliani - da due anni a questa parte - esiste solo il 7 ottobre 2023, quei poco meno di mille morti che, a loro modo di vedere, giustificano, anzi, pretendono lo sterminio ormai di quasi 100 mila palestinesi. Praticamente tutte innocenti, queste vite spezzate a Gaza e dintorni, per lo più bambini e adolescenti. I terroristi di Hamas, a contarli tutti, non saranno che il 2 o il 3 per cento di questa mattanza.
Francesco, agli occhi degli israeliani, ha avuto l'imperdonabile torto di attardarsi su quel 97-89 per cento di maschi e di femmine, di giovani, giovanissimi o poco più che neonati che hanno pagato e stanno pagando lo scotto di folli decisioni altrui. Dunque, di cosa ci si scandalizza, nel prendere atto che la dipartita dal mondo di questo Papa sia stata accolta, per non dire altro, con indifferenza?
Semmai, a scandalizzare, sono gli scandalizzati e, cioè, tutti coloro che, in queste ore, si rammaricano per un atteggiamento "poco educato", "non istituzionalmente corretto", "sconveniente" da parte della politica e della diplomazia israeliana verso la morte di Papa Francesco, senza mai aver nutrito e manifestato lo stesso senso di orrore e di sgomento che Francesco aveva provato e gridato al mondo, pensando al martirio che si sta consumando in quella che ancora ci si ostina a chiamare Terrasanta.
A sconcertare, in queste ore, non è la "malacreanza" di tanti politici israeliani e di chi, nel mondo, difende Israele, ma l'ipocrisia di tutti quei politici occidentali che storcono il naso per lo "sgarbo" fatto al Francesco morto, dopo averlo lasciato quasi completamente solo quando, da vivo, chiedeva pace e giustizia per il popolo palestinese.
Proprio in questi minuti, mentre questo articolo prende forma, le agenzie rilanciano la notizia dell'ennesimo bombardamento, effettuato dall'esercito israeliano, di un ospedale, dove sono morte 10 persone e, tra questi, un bambino che è bruciato vivo.
A guardare attentamente il volto esanime del Papa, ormai composto nella bara, se si può notare ancora un'espressione di indignazione, è certamente per questa ennesima, piccola vittima della ferocia umana, non certo per l'assenza di un'espressione formale di cordoglio in più o in meno. Se c'è un tratto severo, nello sguardo vitreo del pontefice ormai in viaggio verso l'ultima destinazione, è un monito per chi continua a stare in silenzio e ricorda della sua missione pastorale appena conclusa solo ciò che non ha disturbato, che non ha sollevato polemiche, che non ha inciso sulla dura quotidianità del mondo, guardandosi bene dall'assumere come impegno le indicazioni più accorate e le denunce più forti che Francesco ha espresso durante la sua guida della Chiesa.
Se non vuoi perderti neanche una notizia, entra nel nostro canale WhatsApp!
Clicca qui e ricevi in tempo reale le news più importanti di Bologna e provincia.
Hai una segnalazione da fare? Scrivi direttamente alla redazione! Invia la tua segnalazione.
BolognaCronaca.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati Email redazione@cronacabologna.it. Fax. 0116669232 |ISSN 2611-2272
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
Nell'anno 2023 sono stati percepiti i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell'articolo 5 del medesimo decreto legislativo.