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L'ANALISI DI ALECS BIANCHI
29 Aprile 2025 - 10:38
Santiago Castro
Ieri, il Bologna oggi ci ha messo il cuore, ma non le gambe. Nel primo tempo, solo grazie a Lukas Skorupski riesce a mantenere la partita in equilibrio perché, per il resto, i ragazzi di Vincenzo Italiano, assente in panchina per l’espulsione contro l’Inter, non riescono proprio ad imbastire la ben che minima azione, figuriamoci arrivare a tirare in porta.
L’Udinese, invece, ritrova, dopo quattro sconfitte consecutive, l’agonismo necessario a spingere il Bologna a un "non gioco" nella sua metà campo e trovando, in più di un occasione, la possibilità del vantaggio che solo grazie alle parate dell’ottimo portiere titolare rientrante non si concretizzano.
Da un certo punto di vista, il Bologna può lamentarsi per l’agonismo dei friulani che è parso eccessivo nei contrasti, permesso anche dall’arbitraggio di Fabio Maresca, fin troppo permissivo nei confronti della squadra di casa, un po’ meno per il Bologna, ma quando si arriva sempre dopo sulle seconde palle, non ci si può lamentare più di tanto.
Il primo tempo si chiude con un Bologna dai ritmi troppo bassi e un Udinese che può sicuramente rimproverarsi per le occasioni avute e non concretizzate.
Inizia il secondo tempo e il cambio tra un evanescente Michel Aebischer con un più concreto Tommaso Pobega fanno capire che la musica della partita sia cambiata già dai primi minuti. Non che il Bologna dimostri, con le occasioni, di poter cambiare subito le sorti della partita, ma il ritmo e le giocate sono un po’ più fluide e la difesa non soffre più le ripartenze sistematiche della squadra di casa.
Dopo gli ingressi di Nicolò Cambiaghi e Giovanni Fabbian, la spinta del Bologna si fa più intensa e le occasioni per portarsi in vantaggio sono più nitide. Come al 68°, in cui Riccardo Orsolini, su punizione dal limite, colpisce l’incrocio dei pali a portiere battuto, oppure, sempre con Orsolini, all'89°, il quale, su spizzata di Castro appena entrato, colpisce di testa da pochi passi dalla linea di porta, senza riuscire a indirizzarla correttamente.
Con questa occasione si chiude la partita che, viste le premessa del primo tempo, il Bologna deve considerare positivamente, per il punto conquistato, rimandando allo scontro con la Juventus di domenica prossima le velleità di poter partecipare anche quest’anno alla Champions League.
Insomma niente è perduto, anche perché tra le tante partecipanti il Bologna è quello che ha il miglior rendimento in questo finale di campionato e, se riuscirà ad incanalare energie per gli scontri diretti, potrà sicuramente dire la sua in ogni partita.
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