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Il caso
16 Ottobre 2024 - 12:00
Ospedale Mazzolani-Vandini di Argenta
Due morti sospette, avvenute nel reparto di lungodegenza post acuzie geriatrica riabilitativa dell'ospedale Mazzolani-Vandini di Argenta, hanno portato la procura ad aprire un fascicolo per omicidio volontario. Al centro delle indagini, un infermiere 42enne, dipendente dell'AUSL, il cui nome è stato iscritto nel registro degli indagati come misura di garanzia. Le vittime, Antonio Rivola, 82 anni, e Floriana Veronesi, 90 anni, sono decedute rispettivamente il 5 e il 24 settembre 2024.
Le morti di Antonio Rivola e Floriana Veronesi, inizialmente archiviate come eventi naturali, hanno assunto una nuova dimensione dopo una segnalazione interna. Una collega dell'infermiere indagato ha notato l'ammanco di un medicinale pericoloso dalla dotazione dell'ospedale, sollevando dubbi sulla gestione dei farmaci. Questo ha portato gli inquirenti a interrogarsi se si tratta di una tragica coincidenza o di un caso di malasanità.
La PM Barbara Cavallo ha affidato a un medico legale e a un tossicologo il compito di esaminare i corpi delle vittime. L'obiettivo è verificare la presenza di sostanze che non avrebbero dovuto essere somministrate e stabilire un eventuale nesso di causalità con i decessi. Gli esami autoptici, istologici e tossicologici rappresentano la chiave di volta per comprendere se le morti siano il risultato di un errore umano o di un atto deliberato.
Le indagini, condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Ferrara, si concentrano sulla ricostruzione della catena degli eventi. Perquisizioni, sopralluoghi e acquisizioni di documenti sono stati effettuati per raccogliere prove utili. Durante un blitz al nosocomio di Argenta, sono stati esaminati i registri e le cartelle cliniche dei pazienti, nel tentativo di individuare eventuali anomalie.
Floriana Veronesi, ricoverata in estate per un'infezione, aveva mostrato segni di miglioramento prima di essere trasferita nel reparto di lungodegenza. Tuttavia, i familiari avevano notato un peggioramento delle sue condizioni cognitive, aggravato dalla contrazione del Covid. Antonio Rivola, invece, era stato ricoverato per altre complicazioni. In entrambi i casi, le diagnosi di morte non avevano inizialmente destato sospetti, tanto che i funerali erano stati programmati per il 27 settembre. Tuttavia, la segnalazione dell'AUSL ha bloccato le esequie, aprendo la strada a un'indagine che potrebbe allargarsi ulteriormente.
Mentre l'infermiere indagato ha nominato un consulente di parte, la procura non esclude che l'inchiesta possa coinvolgere altre persone o riguardare altri decessi avvenuti nei mesi scorsi.
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