Caso Daniela Gaiani: il marito a processo per omicidio

Nel caso di Daniela Gaiani, trovata senza vita con una corda legata alla testiera del letto nella sua residenza di Castello d'Argile, emergono nuove ipotesi investigative che smentirebbero il suicidio. Gli inquirenti offrono una nuova prospettiva su questo intricato caso risalente al 5 settembre 2021. La morte della donna, di 59 anni, ha suscitato i sospetti del pubblico ministero Augusto Borghini, indirizzati verso il marito, Leonardo Magri, anch'egli di 59 anni. Egli è stato accusato di omicidio per presunto strangolamento con successiva simulazione del suicidio della consorte. Leonardo è chiamato a rispondere delle accuse dinanzi al giudice Andrea Salvatore Romito. Questa ricostruzione dei fatti dovrà essere esaminata nell’udienza preliminare, fissata per il 28 marzo, come riportato dal quotidiano Il Resto del Carlino. Il giorno in cui il corpo è stato rinvenuto, è stato proprio il marito, oggi imputato per omicidio aggravato dai futili motivi e dal legame sentimentale, a dare l’allarme.

Leonardo Magri, difeso dall’avvocato Ermanno Corso, avrebbe agito secondo una movente di tipo passionale, legato a una sua relazione extraconiugale. Magri ha sempre sostenuto ai carabinieri che la notte tra il 4 e il 5 settembre egli fosse rientrato a casa molto tardi, addormentandosi accanto alla moglie senza rendersi conto della sua morte. Secondo la sua versione, Daniela avrebbe usato una cintura di tessuto per compiere il gesto estremo. Tuttavia, le indagini e le perizie hanno rivelato la presenza nel corpo della vittima di una considerevole quantità di alcol e farmaci antidepressivi, escludendo la possibilità che ella avesse la forza necessaria per suicidarsi. Magri ha inoltre dichiarato di aver passato la serata a una sagra, mentre le indagini lo collocano in compagnia dell’amante. Il suo avvocato ha rigettato le accuse, affermando che "si è sempre professato innocente".