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22 Dicembre 2024 - 05:00
Con una media di 300 visitatori al giorno il Palazzo Guiccioli di Ravenna, con i suoi musei dedicati a Lord Byron e al Risorgimento, ha registrato un vero e proprio boom di visite, superando le 5000 presenze nelle prime tre settimane di apertura. Un successo che non solo conferma l'interesse per la cultura e la storia, ma che sottolinea anche il fascino intramontabile di figure come Byron e dei momenti storici che hanno segnato l'Italia.
A due secoli di distanza, Ravenna ha ritrovato uno dei suoi ospiti più illustri. Lord Byron, il poeta inglese che visse nella città romagnola tra il 1819 e il 1821, è celebrato in un museo che ne ripercorre la vita e le opere, offrendo ai visitatori un viaggio tra storia e letteratura. Accanto al museo Byron, il museo del Risorgimento racconta i simboli e gli eventi che hanno portato all'unificazione italiana, unendo così due mondi apparentemente distanti ma legati da un filo sottile di passione e cambiamento. I visitatori non sono solo italiani: molti provengono da paesi come Svizzera, Germania e Inghilterra.
Secondo il museo i numeri sono destinati ad aumentare soprattutto durante il periodo festivo. Le aperture straordinarie del 26 dicembre, 1 gennaio e 6 gennaio sono state pensate per rispondere alle numerose richieste di visitatori italiani e stranieri, desiderosi di scoprire le meraviglie custodite tra le mura del palazzo.
Ma i musei di Palazzo Guiccioli non sono solo un luogo da visitare, sono anche un regalo da fare: ttraverso il portale ufficiale, è possibile acquistare biglietti d'ingresso da regalare (clicca su questo link), unendo eleganza e cultura in un gesto semplice ma significativo. Inoltre, sono previsti numerosi sconti per:
Gli over 80, i bambini accompagnati e i giornalisti entrano gratuitamente, così come i docenti che accompagnano le scuole.
L'entusiasmo che circonda l'apertura dei musei Byron e del Risorgimento è un segnale positivo per il futuro culturale di Ravenna. In un'epoca in cui la fruizione digitale sembra dominare, la risposta del pubblico dimostra che l'esperienza diretta, il contatto con l'arte e la storia, rimangono insostituibili.
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