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IL PROCESSO

Rimini: denunciato da moglie e suocera, condannato per lesioni personali

Denunciato con il "codice rosso", un 46enne ucraino è stato assolto dal gup del Tribunale di Rimini per i maltrattamenti, ma dichiarato colpevole di lesioni personali

Rimini: denunciato da moglie e suocera, condannato per lesioni personali

Immagine di archivio

Condannato per lesioni, assolto dai maltrattamenti: il tribunale di Rimini si divide sul caso di un 46enne ucraino. Al Tribunale di Rimini, il giudice Raffaele De Florio ha condannato un uomo di 46 anni, di origine ucraina, a sei mesi e venti giorni di reclusione per lesioni personali, assolvendolo però dall'accusa di maltrattamenti in famiglia. La vicenda, avviata nell’ottobre del 2023, era stata segnalata con un "codice rosso" dopo la denuncia presentata dalla moglie e dalla suocera dell’uomo ai carabinieri di Riccione.

Secondo le accuse, l’uomo avrebbe minacciato le due donne e strappato loro il cellulare di mano mentre cercavano aiuto. Questi episodi hanno portato all’immediato allontanamento dalla casa familiare e al divieto di avvicinamento. In seguito, la moglie ha riferito ulteriori episodi di violenza avvenuti in presenza dei figli, che però non erano stati mai denunciati né segnalati ai servizi sanitari.

Il processo, celebrato con rito abbreviato, si è concluso con una condanna per lesioni personali. L'uomo dovrà anche risarcire l’ex moglie con 5000 euro e la suocera con 1000 euro. La richiesta del pubblico ministero, che aveva proposto quattro anni di reclusione, è stata significativamente ridotta dal giudice, che ha inoltre revocato i provvedimenti restrittivi nei confronti dell’imputato.

L’avvocato difensore Massimo Melillo ha sottolineato l’importanza della presunzione di innocenza, definendola un principio "sacro". Ha inoltre sostenuto che le accuse di maltrattamenti non fossero supportate da prove sufficienti, elemento che ha portato all’assoluzione per questo capo d’accusa.

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