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Il dramma di Fabio Boniburini: bloccato nelle Filippine dopo un'emorragia celebrale con spese mediche insostenibili

La famiglia del 68enne di Montecchio lancia un appello per riuscire a riportarlo in Italia

Il dramma di Fabio Boniburini: bloccato nelle Filippine dopo un'emorragia celebrale con spese mediche insostenibili

Fabio Boniburini (fonte Facebook)

Una vicenda drammatica ha colpito Fabio Boniburini, un 68enne residente di Montecchio in vacanza nelle Filippine. L’uomo è stato trovato privo di sensi a Manila, dove trascorreva un periodo di vacanza, e ora è ricoverato in una clinica privata con spese mediche che ammontano a circa 1200 euro al giorno. La famiglia Boniburini, in difficoltà economiche e logistiche, si è appellata alla solidarietà per riuscire a riportare Fabio in Italia, operazione che richiede un velivolo speciale date le sue critiche condizioni di salute.

Secondo le ricostruzioni, Fabio Boniburini aveva acquistato un pacchetto vacanze per le Filippine e sarebbe dovuto partire il 7 febbraio insieme a un gruppo organizzato. Tuttavia, ha deciso di anticipare il viaggio di tre giorni e, il giorno prima di incontrare il gruppo, è stato trovato privo di coscienza. Trasportato inizialmente in un ospedale pubblico, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico alla testa per arrestare un’emorragia cerebrale grave. Dopo l’operazione, è stato trasferito in una clinica privata, dove le cure hanno costi proibitivi.

Dagmar Boniburini, figlia di Fabio, ha raccontato al Resto del Carlino le difficoltà della famiglia: "Ogni giorno in clinica ci costa 1200 euro, e persino i guanti necessari per il personale costano oltre 30 euro. Mio padre avrebbe bisogno di terapie per riprendersi, ma non riceve alcun trattamento riabilitativo." La figlia, che vive e lavora a Lecce, ha spiegato come le condizioni di salute del padre rendano impossibile un rientro tramite un volo commerciale. Un medico inviato per valutare la possibilità del trasferimento ha dichiarato Fabio non idoneo al viaggio.

La famiglia si è rivolta anche alla Farnesina, che ha informato Dagmar dell’esistenza di altri connazionali in situazioni simili. L’intervento del viceconsole ha permesso di mantenere un dialogo con la struttura ospedaliera, ma il supporto fornito finora consiste principalmente nel facilitare le comunicazioni tra la famiglia e l’ospedale.

Il quadro clinico di Fabio appare complicato anche dal punto di vista neurologico. L’ex dipendente del Credem di Quattro Castella non ha ricordi dell’accaduto né della partenza per le Filippine. Dagmar ha spiegato: "Quando parliamo tramite videochiamate, riconosce che sono sua figlia, ma non ricorda il mio nome. Non sa perché si trovi lì e i suoi ricordi si affievoliscono." La mancanza di terapie riabilitative è un elemento che preoccupa ulteriormente la famiglia, determinata a riportarlo in Italia per garantirgli cure adeguate. La famiglia Boniburini sta cercando soluzioni per affrontare l’emergenza, con l’obiettivo di riportare Fabio in Italia il più presto possibile.

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