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18 Aprile 2025 - 18:45
In Italia, si registra un dato sorprendente: il numero delle biblioteche supera quello dei comuni. Nel nostro Paese, infatti, vi sono circa 7.900 comuni e 8.131 biblioteche. Questo sembrerebbe suggerire una copertura quasi totale, dove ogni comune, anche il più piccolo, avrebbe la propria biblioteca, mentre le città maggiori ne disporrebbero di più. Tuttavia, la situazione reale è ben diversa. La distribuzione delle biblioteche sul territorio italiano è tutt'altro che omogenea; appare, invece, notevolmente sbilanciata, con alcune aree che godono di una maggiore disponibilità di questi luoghi di cultura e altre che ne risultano decisamente carenti.
I dati più aggiornati rivelano che circa l'80% delle biblioteche italiane (precisamente il 77%) è di tipo pubblico e, di queste, il 92% è gestito da enti locali come comuni o servizi sociali. L'enorme quantità di libri custoditi nelle biblioteche italiane – che si aggira nell'ordine delle decine di milioni – rappresenta un patrimonio culturale di inestimabile valore.
Ma dove si concentrano tutte queste biblioteche? La maggior parte (oltre il 60%) è situata nel Nord Italia. Al Sud si trova il 27% e al Centro solamente il 12%, con una significativa concentrazione nel Lazio. In effetti, le dieci regioni con il maggior numero di biblioteche costituiscono l'80% del totale nazionale, mentre le restanti regioni si dividono il rimanente 20%.
Un altro dato significativo è che, in un comune italiano su tre, non vi è alcuna biblioteca, né pubblica, né privata, né scolastica. In totale, oltre 6 milioni di cittadini risiedono in comuni privi di biblioteche. Tuttavia, è da notare che, in alcuni casi, una biblioteca può trovarsi a breve distanza, sebbene in un'altra municipalità.
Considerando il numero di biblioteche in relazione alla popolazione di ciascuna regione, emergono risultati ancora più sorprendenti. La Valle d'Aosta detiene il primato con 5,1 biblioteche ogni 10.000 abitanti. È seguita dalla Provincia di Bolzano con 4,7, dal Molise con 2,6, dalla Provincia di Trento con 2,6 e dalla Sardegna con 2,5 biblioteche per 10.000 abitanti.
In Emilia-Romagna si contano oltre un migliaio di biblioteche, tra cui strutture comunali, provinciali, statali, universitarie, ecclesiastiche e di enti privati. Di queste, ben 440 sono di proprietà degli enti locali e sono parte integrante del sistema bibliotecario sostenuto dalla Legge regionale 18/2000. Questi istituti mettono a disposizione dell'intera cittadinanza, rispondendo al desiderio di sapere, comprendere e creare, un patrimonio di oltre 24 milioni di documenti. Tale patrimonio comprende libri sia antichi sia moderni, quotidiani, periodici, nonché materiali grafici e fotografici, manifesti, carteggi, supporti multimediali, opere musicali, video e fumetti. Otto poli bibliotecari costituiscono l’ossatura organizzativa della rete e garantiscono l’accesso alle informazioni bibliografiche e ai documenti, promuovendo la cooperazione e la condivisione di risorse, strategie e servizi.
Questi dati rivelano non solo una distribuzione geografica disomogenea, ma anche una variabilità nell'accesso alla cultura, influenzata da diversi fattori, tra cui la dimensione della popolazione e gli investimenti locali. In Italia, dunque, il patrimonio bibliotecario esiste, ma è più concentrato in alcune aree e decisamente meno accessibile in altre, sollevando interrogativi su come garantire un accesso più equo alla cultura e all'informazione per tutti i cittadini.
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