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emergenza frane
22 Aprile 2025 - 15:50
Rimane alta l’attenzione della Regione Emilia-Romagna e dell’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile sulla frana di Boccassuolo di Palagano, nell’Appennino modenese. Il fronte franoso, in continua evoluzione, ha raggiunto una terza strada comunale, l’unico accesso per undici abitazioni, tra cui un agriturismo e un allevamento. Per motivi di sicurezza, il Comune ha disposto l’evacuazione di sette residenti, che rischiavano l’isolamento. Nei giorni precedenti erano già state evacuate altre 24 persone, di cui una residente.
La situazione viene monitorata minuto per minuto dai tecnici dell’Agenzia regionale, del Comune e delle ditte incaricate. Inoltre, l’Università di Modena e Reggio Emilia, in convenzione con l’Agenzia, sta utilizzando droni per raccogliere dati e valutare l’evoluzione del movimento franoso.
Questa mattina, in sopralluogo sull’area, è giunta la sottosegretaria alla Presidenza della Regione con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini, accompagnata da Fabio Braglia, sindaco di Palagano e presidente della Provincia di Modena. "La Regione ha già stanziato 200mila euro per limitare l’allargamento del fronte franoso e contenere il movimento di fango e detriti" – ha dichiarato Rontini – “Siamo pronti a mettere a disposizione ulteriori risorse per garantire il trasporto degli studenti e migliorare i collegamenti per chi vive al di là della frana.”
Un tema cruciale è proprio la viabilità alternativa, dato che alcune persone sono costrette a percorrere tragitti lunghissimi. La Regione sta lavorando con il Comune per trovare soluzioni, partendo dal consolidamento di via Sassorosso, unico collegamento con le aree isolate. Nel pomeriggio è in programma una riunione del Coc (Centro Operativo Comunale), per aggiornare tutti gli attori coinvolti sulla situazione e pianificare i prossimi interventi. Il movimento franoso interessa una zona storicamente fragile dell’Appennino modenese, dove in passato erano già stati effettuati interventi di consolidamento e regimazione delle acque.
La frana, che si estende per due chilometri, si è originata dal Monte Cantiere, con un fronte largo tra 100 e 300 metri. Oltre ai danni alle strade comunali e al ponte sul Rio della Lezza, sono sotto monitoraggio anche linee elettriche di media e alta tensione e i sistemi idrici della zona.
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