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Il caso social
12 Novembre 2024 - 13:01
Elon Musk (Fonte Instagram)
Elon Musk non è nuovo a dichiarazioni controverse, ma il suo recente attacco alla giustizia italiana ha suscitato ondate di reazioni politiche a Roma. Il fondatore di Tesla e SpaceX ha commentato su X (ex Twitter) un post che riportava la notizia di una decisione presa dal Tribunale di Roma: la sospensione della convalida del trattenimento per sette migranti in Albania, con il caso rimesso alla Corte Europea. La sua risposta è stata diretta e provocatoria: «Questi giudici devono andarsene» (in inglese, "These judges need to go").
La reazione a questo commento è stata immediata. L'Italia, da sempre orgogliosa della sua indipendenza giudiziaria, ha visto in queste parole una vera e propria ingerenza negli affari interni del Paese. La politica italiana si è divisa: da un lato, molti esponenti di centrosinistra e di movimenti di opposizione hanno condannato fermamente l'attacco di Musk, mentre dall’altro, alcuni membri del centrodestra hanno minimizzato l’incidente, accusando comunque l’opposizione di strumentalizzare la situazione.
ITALIAN COURT BLOCKS MELONI’S MIGRANT DETENTION PLAN IN ALBANIA
— Mario Nawfal (@MarioNawfal) November 11, 2024
An Italian judge blocked Meloni’s latest plan to detain migrants in Albania, ruling seven Bangladeshi and Egyptian men must enter Italy.
The judge also referred the legality of Italy’s “safe country”… pic.twitter.com/fPf3bmlxty
Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ha parlato di un attacco “inaccettabile” che riflette la volontà di Musk di creare un’autocrazia tecnologica. Secondo Bonelli, il commento del miliardario californiano è solo un piccolo segno di una più ampia strategia volta a minare la democrazia. Ha inoltre sollevato preoccupazioni circa l’influenza che Musk potrebbe esercitare tramite le sue piattaforme social e il suo potere economico, con il rischio di destabilizzare l’autonomia della giustizia italiana.
Dello stesso avviso è Riccardo Magi, segretario di +Europa, che ha accusato Musk di cercare di "intimidire" i giudici italiani. In un tweet infuocato, Magi ha ricordato che l'Italia non è una dittatura e che la giustizia non è soggetta ai desideri di un miliardario. «Chissà se i patrioti Meloni e Salvini difenderanno la sovranità italiana dalle ingerenze di Elon Musk», ha scritto, lanciando una critica anche alla risposta del governo italiano, che, secondo lui, ha mancato di condannare l'ingerenza straniera.
Le reazioni da parte del governo italiano sono state meno chiare. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha recentemente incontrato Musk in occasione del Consiglio Europeo e ha pubblicamente elogiato il suo operato, definendolo un "valore aggiunto". Nonostante questo, non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale in merito all’attacco ai giudici italiani.
Matteo Salvini, leader della Lega, ha preso una posizione più cauta, cercando di evitare un conflitto diretto con Musk, ma comunque sottolineando l'importanza di difendere la sovranità italiana. Il governo ha preso posizione nella controversia legale legata ai migranti, sostenendo la decisione di ricorrere alla Corte Europea, ma finora non ha commentato l’ingerenza di Musk.
Giorgia Meloni e Elon Musk (Fonte Instagram)
Le dichiarazioni di Musk pongono una domanda cruciale: fino a che punto un potere economico così vasto come quello di Musk può interferire nelle politiche interne di un paese? L'imprenditore, noto per il suo ruolo di influente sostenitore di Donald Trump, sembra non avere timore di esprimere opinioni forti, anche quando si tratta di questioni politiche e giuridiche di paesi stranieri.
Le parole di Musk potrebbero sembrare a molti un tentativo di usare la sua enorme influenza per modificare decisioni che non gli piacciono, ma sollevano anche il tema più ampio della relazione tra potere economico e democrazia. Quando una figura come Musk esprime disappunto per una decisione giudiziaria in un paese straniero, diventa difficile separare l’opinione dalla pressione politica che potrebbe esercitare, soprattutto considerando il suo enorme potere mediatico.
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