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Un viaggio tra i dolci natalizi dell'Emilia-Romagna

Dai sapori speziati della spongata alla tradizione contadina del bustrengo

Un viaggio tra le delizie natalizie dell'Emilia-Romagna

Un viaggio tra le delizie natalizie dell'Emilia-Romagna

Il Natale non è solo sinonimo di panettone e pandoro. Oltre a questi dolci lievitati e al torrone, che hanno superato i confini regionali per diventare simboli della tradizione dolciaria italiana, il nostro paese offre una vasta gamma di specialità natalizie.
L'Italia è un tesoro di ricette tradizionali, molte delle quali sono specifiche di singole regioni o addirittura di piccoli comuni. Queste specialità, spesso con origini antichissime, meritano di essere preservate e valorizzate.

Scopriamo come in Emilia-Romagna si arricchiscono i pranzi e le cene natalizie, da Piacenza a Rimini, grazie a dolci tipici. Molti di questi prodotti sono riconosciuti nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali (Pat) e alcuni vantano certificazioni di qualità (Igp e Stg).

SPONGATA

La spongata è un dolce dalle origini incerte, forse legate alla tradizione ebraica o romana. Con il suo sapore dolce e speziato, ha conquistato le corti degli Sforza, degli Este e dei Farnese. Questo dessert è particolarmente diffuso nella provincia di Parma, ma anche a Piacenza e Reggio Emilia. Si presenta come una pasta frolla bassa e rotonda, farcita con un ripieno morbido a base di noci, miele, mandorle, pinoli, cedro candito e uva passa. Prima della cottura in forno, la superficie viene punzecchiata per permettere una cottura uniforme. La spongata è diventata famosa anche come il dolce di Busseto, città natale del grande compositore Giuseppe Verdi.

CROCCANTE

Il croccante è un dolce tipico sia dell’Emilia che della Romagna. In particolare, il croccante di mandorle e zucchero di Bobbio si distingue per la sua caratteristica forma a cestino. Le mandorle spellate vengono tagliate a listarelle e mescolate con zucchero in un paiolo di rame; successivamente, il composto viene modellato utilizzando un limone. Questo dolce è celebrato durante la Croccantata, che si tiene domenica 17 dicembre.

BISCIONE REGGIANO

Il biscione reggiano è un dolce da forno dalla preparazione complessa ma con ingredienti semplici: mandorle, zucchero, albumi, canditi e liquore sassolino. Questo dolce natalizio viene modellato a forma di serpente arrotolato e ricoperto da una meringa decorativa che ne esalta la forma.

TORTELLI O TORTELLINI DI NATALE

I tortellini di Natale (Turtlein d’Nadel) possono essere preparati al forno o fritti ed sono una specialità della tradizione reggiana e modenese. Questi dolci affondano le radici nella cucina rinascimentale e presentano un mix di sapori agrodolci. I ripieni variano da crema pasticcera a marmellata o un particolare "pesto natalizio", una ricetta segreta tramandata nelle famiglie che può includere marmellate, castagne, noci e aromi come caffè o rum.

CERTOSINO DI BOLOGNA

Il certosino ha origini legate ai frati della Certosa di Bologna, che iniziarono a preparare questo dolce con mandorle, pinoli, cioccolato fondente e canditi. Il suo successo ha portato alla sua rinomina in "certosino". Questa specialità è protetta come Specialità Tradizionale Garantita.

PAMPEPATO DI FERRARA 

Il pampepato è il dolce per eccellenza di Ferrara e della sua provincia ed è stato riconosciuto Igp nel 2015. Il suo nome potrebbe derivare da "Pan del Papato" o "Pane pepato", riflettendo le sue origini storiche o gli ingredienti utilizzati. Preparato con mandorle, nocciole, pinoli, spezie come pepe e cannella, oltre a canditi d'arancia o cedro, può essere impastato con cacao o miele e cotto al forno (ideale se a legna). Queste prelibatezze non solo arricchiscono le tavole natalizie ma rappresentano anche un patrimonio culturale da preservare per le generazioni future.

BUSTRENGO

Il bustrengo è un dolce tipico della tradizione contadina romagnola, originariamente concepito per svuotare la dispensa di casa. Oltre alla farina e al pane secco, venivano utilizzati tutti quegli ingredienti che erano disponibili al momento, permettendo così un'ampia personalizzazione e dando libero sfogo alla creatività culinaria delle famiglie. Numerose sono le varianti di questo dolce; in alcune se ne possono contare oltre trenta, ma non mancano mai la farina bianca e gialla, frutta secca come mandorle, fichi e noci, miele, scorza di limone e arancia, uvetta, latte e uova.

MIACETTO

A Cattolica, il miacetto era il dolce della Vigilia di Natale. Come tale, infatti, è ricordato ancora in molte delle più vecchie famiglie del paese che ne conservano le ricette centenarie. Un dolce di magro quindi, perché tra i suoi ingredienti non vi era nulla che potesse guastare la Vigilia: pinoli, noci, zucchero, uva passa, crusca e farina.


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