Giulia Salemi: "Sceglieremo il nome del nostro bimbo il giorno del parto"

Potrebbe chiamarsi Louis, Rafael, Leandro o Dylan, ma anche Vittorio, Orlando, Bryan, Damiano, Axel, Theo e altri sette o otto nomi, italiani o stranieri, sono in lizza. L'unica certezza è che tra un mese Giulia Salemi darà alla luce il suo primogenito, ma la scelta del nome rimane incerta, come lei stessa ha confessato a Silvia Toffanin. Tuttavia, Giulia è sicura di molte cose, in particolare riguardo alla gioia di questo cambiamento nella sua vita sentimentale con Pierpaolo Pretelli: «Questo è il momento più bello della mia vita. Mi sento pervasa da un'energia e una felicità mai provate prima. Provo una serenità davvero nuova. Mancano poche settimane e speriamo solo che non nasca a Natale o a Capodanno poiché, in teoria, dovrebbe venire alla luce a metà gennaio. Lo sento tantissimo: la sera spunta un piede o una mano, ed è una sensazione straordinaria».

Giulia e Pierpaolo sceglieranno il nome del bambino il giorno del parto, ma per il resto tutto è chiarissimo: «Ormai il nostro modo di comunicare è cambiato, i vecchi attriti non ci sono più. Ora i litigi riguardano più che altro la gestione della casa. Siamo maturati; dopotutto lui, essendo già padre, aveva un diverso livello di maturità. Mi sento in una fase di trasformazione. È strano per me dire che sarò mamma. Anche io ce l’ho fatta».

Questa nuova maturità sembra portarle beneficio: «Sto diventando sempre più riflessiva, penso al futuro, a quando nascerà, alla responsabilità che avrò in quanto madre, ai valori che desidero trasmettergli. Con i tempi che corrono, è imperativo ritornare a trasmettere principi sani di bontà, generosità e comprensione. Sogno che mio figlio cresca in una società migliore poiché quella attuale mi spaventa molto. Farò del mio meglio. Una delle mie priorità sarà insegnargli il rispetto per le donne».

Giulia, i cui genitori sono separati da lungo tempo, ammette di avere un legame forte ma conflittuale con la madre, Fariba: «Sono pazza di lei, guai a chi me la tocca. Tuttavia, è molto permalosa e mi dispiace perché l’ultima cosa che desidero è ferirla. Ora comprendo meglio quanto abbia fatto di tutto per essere una buona madre.»

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