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Gentilezza e volontariato: fare del bene migliora il nostro cervello e la nostra salute

La scienza ha finalmente provato quello che in tanti intuivamo

Gentilezza e volontariato: fare del bene migliora il nostro cervello e la nostra salute

Aiutare gli altri fa bene al cervello: lo conferma la scienza. Recenti studi scientifici hanno finalmente provato quello che molti di noi sospettavano da tempo: essere gentili e fare del bene agli altri non solo migliora la vita delle persone che ricevano il nostro aiuto, ma porta anche enormi benefici alla nostra salute fisica e mentale. La gentilezza e il volontariato non sono solo atti altruistici, ma veri e propri "allenamenti" per il nostro cervello e il nostro corpo.

Un'importante ricerca condotta dalla Chapman University, coordinata dalla psicologa sociale Tara Gruenewald, ha evidenziato come le persone di età superiore ai 60 anni possano registrare miglioramenti significativi nelle loro funzioni cognitive grazie a due anni di volontariato. Il volontariato stimola il cervello, ma comporta anche una maggiore attività fisica, che è cruciale per mantenere il corpo in forma e attivo, soprattutto con l'avanzare dell’età. L’impegno in attività come queste aiuta a prevenire il declino cognitivo e favorisce la socializzazione, stimolando la memoria e la concentrazione.

Ma i benefici non riguardano solo gli anziani. Un altro studio ha esaminato l'impatto che il volontariato ha sui più giovani, dimostrando che anche adolescenti e ragazzi che si dedicano ad attività di altruismo, come aiutare i bambini delle scuole, registrano significativi miglioramenti nella loro salute cardiovascolare e nel benessere emotivo. La gentilezza sembra essere un potente alleato contro lo stress, in un'epoca in cui le tensioni quotidiane sono all'ordine del giorno. Così, oltre a fare bene agli altri, aiuta anche noi stessi a ridurre il livello di ansia e a sentirci più soddisfatti delle nostre vite.

Inoltre, la ricerca ha sottolineato che, mentre il tipo di volontariato può variare da giovane ad anziano, gli effetti positivi sulla salute sono universali. Gli anziani, in particolare, sembrano trarre grandi vantaggi non solo a livello mentale, ma anche fisico. L'attività di volontariato, infatti, comporta un certo dispendio di energie fisiche che aiuta a mantenere attivi anche gli adulti più in là con gli anni. Non si tratta solo di prevenire la demenza, ma anche di migliorare la stabilità fisica e ridurre i rischi legati a una vita sedentaria. In un altro studio condotto dal professor Erik Kim, dell'Università della British Columbia, è emerso che le persone più anziane che si dedicano a queste attività sono meno vulnerabili alla perdita di equilibrio e di forza fisica, con effetti positivi anche sulla loro autonomia.

Quindi, la prossima volta che ti sentirai motivato a fare del bene agli altri, ricorda che non stai solo facendo felici gli altri, ma stai facendo anche un regalo a te stesso. Che si tratti di un piccolo gesto quotidiano o di un impegno in un progetto di volontariato, gli effetti positivi sulla salute mentale e fisica sono reali e misurabili. 

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