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L'intervista
11 Gennaio 2025 - 11:00
Luca Marinelli, ospite a "5 in Condotta" su Rai Radio 2, risponde alle polemiche che lo hanno travolto dopo le sue dichiarazioni sull’esperienza di interpretare Benito Mussolini nella serie "M – Il figlio del secolo". L’attore aveva rivelato che il ruolo lo aveva emotivamente colpito, e questo ha suscitato reazioni contrastanti. "Ho letto le critiche e mi dispiace, perché non credo di aver detto nulla di grave – ha dichiarato Marinelli – ho semplicemente condiviso un’emozione. Penso che sia importante farlo, soprattutto quando si tratta di un personaggio così complesso e reale, che ha avuto un impatto devastante sul nostro Paese".
Tra le critiche, quella di Vittorio Feltri, che aveva ridimensionato le parole dell’attore, affermando che per un professionista non fa differenza interpretare Mussolini o un angelo, l’importante è recitare. Ma Marinelli ha ribadito che la sua esperienza è stata tutt'altro che indolore: "Interpretare Mussolini è come affrontare la figura che non vuoi mai diventare. È stato un viaggio artistico incredibile, ma personalmente devastante. Mi ha fatto riflettere su quanto il fascismo sia un capitolo ancora aperto nella nostra storia". L’attore ha spiegato che Mussolini, pur essendo stato un abile oratore, un maestro del populismo e un grande manipolatore, ha anche portato il Paese a un periodo oscuro, facendo leva su una violenza machista e una manipolazione emotiva che si è riversata anche sul mondo femminile, come nel caso di Margherita Sarfatti, tradita e costretta a fuggire a causa delle leggi razziali.
Marinelli ha anche sollevato una riflessione più ampia sul fascismo: "Se qualcuno si fermasse a capire davvero cosa ha significato il fascismo, non potrebbe mai essere fascista oggi", ha detto, rimarcando come l’eredità di Mussolini continui a far breccia in alcuni settori della società, come dimostrano i saluti romani ancora visibili in giro. Un altro aspetto che ha toccato il cuore dell’attore è stata l'emozione provata nel vedere "M" insieme agli studenti, ricordando quanto sia importante rimanere presenti e consapevoli della vita, soprattutto durante l’adolescenza.
Parlando del suo passato, Marinelli ha rivelato che la sua adolescenza è stata difficile da comprendere: "Ci sono arrivato dopo, ho capito solo più tardi quello che mi stava succedendo. A scuola ho avuto difficoltà, mi piacevano alcune materie come la letteratura greca, ma sono stato bocciato due volte. Solo all'Accademia di Arte Drammatica ho trovato un posto dove potevo esprimermi e sentirmi bene". L'attore ha poi aggiunto con un sorriso che l’ultima volta che ha pianto è stato recentemente, durante uno spettacolo, vedendo un vecchio amico in prima fila. Infine, un tocco di tenerezza: Marinelli ha raccontato di essere particolarmente affezionato a una foto che lo ritrae con sua madre da bambino, un'immagine che tiene nel suo studio, uno scatto di grande valore affettivo.
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