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Islanda al femminile: il governo che cambia la storia

Il paese nordico sceglie Halla Tómasdóttir, come presidente, e Kristrún Frostadóttir come premier: sette ministre su undici nell'esecutivo

Islanda al femminile: il governo che cambia la storia

A sinistra la presidente Halla Tomasdòttir e a destra il primo ministro Kristrún Frostadóttir (fonte: Instagram)

L'Islanda continua a stupire il mondo con i suoi progressi in tema di parità di genere. Da oggi, il paese nordico è ufficialmente guidato da un governo tutto al femminile, un traguardo che non ha precedenti nella storia mondiale. Alla guida di questa rivoluzione politica ci sono la presidente Halla Tómasdóttir e la premier Kristrún Frostadóttir, che insieme formano un duo di leadership che promette di portare l'Islanda verso un futuro ancora più inclusivo e sostenibile.

UN PERCORSO DI PARITÀ CHE PARTE DA LONTANO
L'Islanda è da tempo un faro di progresso in Europa. Già nel 1961, il paese approvava la prima legge sulla parità di retribuzione tra uomini e donne, e nel 1980 eleggeva la prima presidente donna del continente. Questo impegno per l'uguaglianza è stato ulteriormente rafforzato nel 2018 con una legge avanguardistica che obbliga i datori di lavoro a dimostrare la parità salariale tra i sessi. Tuttavia, nonostante queste conquiste legislative, il gender pay gap rimane una questione spinosa, come dimostrato dallo sciopero generale delle donne islandesi nell'ottobre 2023, sotto lo slogan provocatorio "Kallarðu þetta jafnrétti?" ("Tu questa la chiami parità?").



LE PROTAGONISTE DEL CAMBIAMENTO
La nuova premier, Kristrún Frostadóttir, è una figura di spicco della politica islandese. A soli 36 anni, è diventata la più giovane primo ministro nella storia del paese, dopo aver conquistato il 20,8% dei consensi alle elezioni anticipate del 30 novembre. Frostadottir, leader dell'Alleanza Socialdemocratica, ha un passato da giornalista economica e analista finanziaria, con esperienze presso istituzioni come Morgan Stanley e la Camera di Commercio Islandese. Al suo fianco, la presidente Halla Tomasdottir, eletta nel 2024, è un'imprenditrice di lungo corso e amministratrice delegata di The B Team, un'organizzazione no-profit fondata da Richard Branson. Tomasdottir è nota per il suo impegno nel promuovere valori femminili nel settore finanziario e per il suo programma elettorale incentrato su soluzioni sostenibili ed ecologiche.

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UN GOVERNO DI DONNE PER UN'ISLANDA PIÙ EUROPEA
Nel nuovo esecutivo, le donne occupano sette ministeri su undici, un risultato che riflette la lunga tradizione islandese di parità di genere. Tra queste, Thorgerdur Katrin Gunnarsdottir, ministra degli Esteri e leader del Partito Riformista, è una fervente sostenitrice dell'integrazione europea. Gunnarsdottir, con un passato nei media e nello sport, ha già ricoperto ruoli di rilievo come ministra dell'Istruzione e della Cultura. Il nuovo governo ha tra i suoi obiettivi quello di indire un referendum sull'adesione all'Unione Europea entro il 2027, un tema che gode di ampio sostegno tra i cittadini islandesi. Secondo i sondaggi, il 74,2% della popolazione è favorevole a un referendum, e il 54% voterebbe per l'adesione all'UE.

L'Islanda si conferma così un esempio di come la parità di genere possa essere perseguita con determinazione e successo. Il paese, che da 15 anni occupa il primo posto nell'indice globale sull'uguaglianza di genere del World Economic Forum, continua a scrivere pagine importanti nella storia dei diritti delle donne. La nuova leadership femminile non solo rappresenta un traguardo simbolico, ma promette di portare avanti politiche che possano ispirare altre nazioni a seguire il suo esempio.

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