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Inchiesta sulla villa di Gianluca Vacchi in Costa Smeralda: concluse le indagini

La sontuosa residenza a Porto Cervo è stata posta sotto sequestro per rischi idrogeologici e presunti abusi edilizi

Inchiesta sulla villa di Gianluca Vacchi in Costa Smeralda: concluse le indagini

La Procura di Tempio Pausania ha ufficialmente completato le indagini relative alla lussuosa villa situata sulla Costa Smeralda, appartenente all'influencer bolognese Gianluca Vacchi. La residenza, valutata 15 milioni di euro, si estende su una superficie di 1.200 metri quadrati. La sontuosa costruzione è ubicata sulla collina di Pantogia a Porto Cervo, una delle località più esclusive della Sardegna. Parte dell'edificio era ancora in fase di realizzazione quando, nel giugno del 2023, venne sottoposto a sequestro preventivo. Questa misura si rese necessaria per eseguire gli accertamenti a cura del Corpo Forestale, con l'autorizzazione del procuratore Gregorio Capasso. Successivamente, la Cassazione ha confermato il sequestro.

In base agli accertamenti condotti dalla Forestale, "la villa si trova su un'area a rischio idrogeologico e frana, classificata ad alta pericolosità, ed è stata costruita in assenza di autorizzazione preventiva da parte dell'Ente preposto, e senza uno studio geologico", come indicato in una nota ufficiale della Procura. Attualmente, la Procura è chiamata a valutare se procedere o meno con il rinvio a giudizio nei confronti degli indagati. La dimora di Gianluca Vacchi a Porto Cervo vanta un valore stimato di 15 milioni di euro ed è composta da 1.200 metri quadrati di superficie interna, a cui si aggiungono altri mille metri quadrati di terrazze. La proprietà include anche un campo da padel, una discoteca, due lodge con suite e un totale di 15 camere. Nel 2023, i lavori effettuati in Costa Smeralda sono stati oggetto di un'accurata verifica da parte dell'ufficio tecnico del Comune di Arzachena, che aveva emesso un'ordinanza di demolizione e ripristino per alcune zone del cantiere giudicate abusive e in eccesso rispetto alle cubature autorizzate. "L’ipotesi accusatoria è assolutamente infondata – afferma l’avvocato Gino Bottiglioni –. Attendiamo la fissazione della data dell’udienza per confrontarci con il giudice. La questione è tecnicamente complessa, ma dimostreremo l’estraneità del mio assistito", ha dichiarato il legale.

 

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