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20 Marzo 2025 - 21:00
Il Pesce d'Aprile, sinonimo di risate, scherzi e leggerezza spensierata. Un'occasione per prendersi un po' tutti meno sul serio e mettere a segno burle per ridere un po'. Ma per alcune persone, questa giornata potrebbe trasformarsi in un vero incubo. Mentre il mondo si diverte a inventare notizie false, chi è nello spettro autistico può vivere questo giorno con ansia, confusione e frustrazione.
L’autismo è una condizione neurologica che influisce sulla comunicazione e sulla percezione sociale. All'interno di questo spettro rientrano molte persone con esigenze diverse, incluse quelle che in passato sarebbero state diagnosticate con sindrome di Asperger, caratterizzata da un'intelligenza nella norma o superiore alla media, ma con difficoltà a interpretare sottintesi e sarcasmo (un esempio lampante? Sheldon Cooper di "Big Bang Theory"). Proprio questi aspetti rendono il 1° aprile una giornata tutt’altro che divertente per chi è nello spettro, ed ecco perché.
Nel giorno degli scherzi, dire una bugia è socialmente accettato. Ma se già nella vita quotidiana molte persone autistiche fanno fatica a interpretare l'ironia e il sarcasmo, il 1° aprile diventa un vero campo minato. Come distinguere la verità dalla finzione quando tutti, dai colleghi agli amici fino ai giornali, sembrano divertirsi a ingannarti?
Per molte persone nello spettro, la prevedibilità è essenziale per sentirsi al sicuro. Gli scherzi rompono questa stabilità, trasformando anche le interazioni più semplici in una fonte di stress.
Molti scherzi, seppur fatti in buona fede, possono essere vissuti come un tradimento della fiducia. Per una persona neurotipica, uno scherzo finisce con una risata e tutto torna alla normalità. Ma per una persona autistica, il senso di confusione può durare ore, persino giorni.
Il problema non è solo non capire lo scherzo, ma anche non sapere quando smettere di prenderlo sul serio. Anche dopo che il "pesce d'aprile" è stato svelato, può essere difficile lasciarsi l’episodio alle spalle, portando a frustrazione e disagio prolungati.
Un altro problema del 1° aprile è la pressione a partecipare. Chi non apprezza gli scherzi rischia di essere etichettato come "troppo serio" o "senza senso dell'umorismo". Ma la verità è che non tutti si divertono allo stesso modo.
Per chi è nello spettro autistico, le regole sociali del 1° aprile possono sembrare incomprensibili:
✔ Perché oggi è accettabile mentire, ma domani no?
✔ Perché le persone si offendono se non rido di una battuta che non capisco?
✔ Perché dovrei ridere di qualcosa che mi ha fatto sentire a disagio?
Queste domande non hanno una risposta semplice. Ma ignorarle significa non rendersi conto che non tutti vivono il 1° aprile allo stesso modo.
Il 1° aprile è una giornata di leggerezza, ma dovrebbe esserlo per tutti. Un'idea per renderla più inclusiva? Evitare scherzi che possano confondere o mettere in difficoltà chi ha un modo diverso di percepire il mondo.
Per alcune persone, la vera gentilezza non è organizzare lo scherzo perfetto, ma semplicemente non farne nessuno.
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