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Non è divertente per tutti: perché il 1° aprile è un problema per le persone autistiche

Quando il 1° aprile diventa un incubo: il lato oscuro del giorno degli scherzi

Non è divertente per tutti: perché il 1° aprile è un problema per le persone autistiche

Il Pesce d'Aprile, sinonimo di risate, scherzi e leggerezza spensierata. Un'occasione per prendersi un po' tutti meno sul serio e mettere a segno burle per ridere un po'. Ma per alcune persone, questa giornata potrebbe trasformarsi in un vero incubo. Mentre il mondo si diverte a inventare notizie false, chi è nello spettro autistico può vivere questo giorno con ansia, confusione e frustrazione.

L’autismo è una condizione neurologica che influisce sulla comunicazione e sulla percezione sociale. All'interno di questo spettro rientrano molte persone con esigenze diverse, incluse quelle che in passato sarebbero state diagnosticate con sindrome di Asperger, caratterizzata da un'intelligenza nella norma o superiore alla media, ma con difficoltà a interpretare sottintesi e sarcasmo (un esempio lampante? Sheldon Cooper di "Big Bang Theory"). Proprio questi aspetti rendono il 1° aprile una giornata tutt’altro che divertente per chi è nello spettro, ed ecco perché.

Bugie, scherzi e caos: il mix perfetto per la confusione

Nel giorno degli scherzi, dire una bugia è socialmente accettato. Ma se già nella vita quotidiana molte persone autistiche fanno fatica a interpretare l'ironia e il sarcasmo, il 1° aprile diventa un vero campo minato. Come distinguere la verità dalla finzione quando tutti, dai colleghi agli amici fino ai giornali, sembrano divertirsi a ingannarti?

Per molte persone nello spettro, la prevedibilità è essenziale per sentirsi al sicuro. Gli scherzi rompono questa stabilità, trasformando anche le interazioni più semplici in una fonte di stress.

Scherzi o tradimenti? Quando il divertimento diventa dolore

Molti scherzi, seppur fatti in buona fede, possono essere vissuti come un tradimento della fiducia. Per una persona neurotipica, uno scherzo finisce con una risata e tutto torna alla normalità. Ma per una persona autistica, il senso di confusione può durare ore, persino giorni.

Il problema non è solo non capire lo scherzo, ma anche non sapere quando smettere di prenderlo sul serio. Anche dopo che il "pesce d'aprile" è stato svelato, può essere difficile lasciarsi l’episodio alle spalle, portando a frustrazione e disagio prolungati.

Pressione sociale: "Dai, è solo uno scherzo!"

Un altro problema del 1° aprile è la pressione a partecipare. Chi non apprezza gli scherzi rischia di essere etichettato come "troppo serio" o "senza senso dell'umorismo". Ma la verità è che non tutti si divertono allo stesso modo.

Per chi è nello spettro autistico, le regole sociali del 1° aprile possono sembrare incomprensibili:
Perché oggi è accettabile mentire, ma domani no?
✔ Perché le persone si offendono se non rido di una battuta che non capisco?
✔ Perché dovrei ridere di qualcosa che mi ha fatto sentire a disagio?

Queste domande non hanno una risposta semplice. Ma ignorarle significa non rendersi conto che non tutti vivono il 1° aprile allo stesso modo.

E se il vero scherzo fosse non fare scherzi?

Il 1° aprile è una giornata di leggerezza, ma dovrebbe esserlo per tutti. Un'idea per renderla più inclusiva? Evitare scherzi che possano confondere o mettere in difficoltà chi ha un modo diverso di percepire il mondo.

Per alcune persone, la vera gentilezza non è organizzare lo scherzo perfetto, ma semplicemente non farne nessuno.

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