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I rimedi della nonna

Singhiozzo in agguato? Niente panico, si può fermare

Ecco perché succede, quanto dura e cosa funziona davvero per farlo smettere

Singhiozzo in agguato? Niente panico, si può fermare

Il singhiozzo è uno di quei piccoli disturbi che, seppur innocui, possono risultare estremamente fastidiosi. Compare all'improvviso, senza avvisare, e nella maggior parte dei casi sparisce dopo poco tempo. Tuttavia, quando persiste, può diventare un vero disagio, interferendo con la respirazione, la conversazione e anche i momenti a tavola.

A scatenarlo sono contrazioni automatiche e involontarie del diaframma, il muscolo responsabile della respirazione situato tra cavità toracica e addominale. Questi spasmi provocano la chiusura rapida della glottide, una sorta di valvola che separa il sistema digestivo da quello respiratorio, generando quel suono caratteristico che tutti conosciamo. Le origini del singhiozzo possono essere diverse: pasti troppo abbondanti, ingestione veloce di cibi o liquidi, contrasti di temperatura tra cibi caldi e bevande fredde, oppure semplicemente una risata che ci fa ingerire più aria del normale.

Nel tempo, generazioni di nonne, amici e perfetti sconosciuti ci hanno suggerito ogni tipo di rimedio. Alcuni funzionano, altri… almeno fanno ridere. Ecco un elenco dei più noti:

- Bere piccoli sorsi d’acqua: uno dei metodi più diffusi e, secondo molti, tra i più efficaci. Aiuta a regolare il diaframma.

- Trattenere il respiro: respirare profondamente e poi non espirare per una decina di secondi può calmare le contrazioni.

- Mangiare un cucchiaino di zucchero: il granello crea uno stimolo nella gola che può interrompere lo spasmo.

- Succhiare una fetta di limone: il gusto aspro può “shockare” il sistema nervoso e far passare il singhiozzo.

- Ingoiare un cucchiaino di aceto: stesso principio del limone, ma decisamente più audace.

- Farsi spaventare: la classica (e temuta) tecnica del “boo!” improvviso. Non sempre eticamente raccomandabile, ma spesso citata.

- Starnutire o cercare di farlo: il movimento del diaframma può interrompere la sequenza del singhiozzo.

- Tirare la lingua delicatamente: sì, avete letto bene. Stimolare i nervi della gola può aiutare.

- Tappare le orecchie con le dita mentre si beve un bicchiere d’acqua: complicato da fare, ma per alcuni miracoloso.

- Respirare dentro un sacchetto di carta (non di plastica!): aumentando la CO₂, si può calmare il diaframma.

In genere il singhiozzo è innocuo e si risolve da solo o con uno di questi metodi. Tuttavia, se persiste per più di 48 ore, è il caso di consultare un medico. Episodi prolungati potrebbero essere sintomo di disturbi più seri, come reflusso gastroesofageo, pericardite, problemi gastrici o disturbi neurologici.

Nel dubbio, meglio non ignorarlo. Ma nella stragrande maggioranza dei casi, un cucchiaino di zucchero (o un bel sorso d’acqua) sono tutto ciò che serve per dire addio al singhiozzo.

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