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NOTIZIA DEL GIORNO
21 Marzo 2025 - 18:40
È una giornata memorabile per il diritto di famiglia in Italia. La Corte Costituzionale ha decretato che le persone non sposate non possono essere escluse dall'adozione di minori. Una sentenza che è destinata a trasformare profondamente il panorama delle adozioni nel nostro Paese, abbattendo un ostacolo giuridico giudicato da tempo obsoleto e contrario ai diritti fondamentali.
La sentenza, la numero 33 del 2025, ha dichiarato illegittima la legge 184/1983 nella parte in cui escludeva le persone single dalla possibilità di adottare minori stranieri residenti all’estero. La Consulta ha motivato la sua decisione con il contrasto di tale divieto rispetto agli articoli 2 e 117 della Costituzione, nonché alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.
L’esclusione dei single dalle adozioni internazionali era stata a lungo oggetto di critiche, ritenuta un’ingiustificata limitazione del diritto all’autodeterminazione e alla genitorialità. La Corte ha ribadito che l’adozione deve avere come unico scopo il benessere del minore e che impedire a una persona single di accoglierlo può addirittura ostacolare il suo diritto a una famiglia.
"Ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare" – recita l’articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Il divieto imposto dalla legge del 1983 si configurava come una discriminazione ingiustificata, che escludeva a priori una categoria di individui senza alcuna valutazione del contesto concreto.
I giudici costituzionali hanno voluto chiarire un punto essenziale: l’interesse del minore deve essere sempre al primo posto. Il nuovo principio stabilito dalla Consulta non garantisce automaticamente l’adozione a una persona single, ma impone che venga valutata la sua idoneità caso per caso, senza più discriminazioni aprioristiche. Ogni giudice dovrà verificare se l’adottante single sia in grado di offrire un ambiente stabile e armonioso per la crescita del minore.
Questa decisione apre le porte a un numero maggiore di famiglie adottive e potrebbe offrire nuove speranze a migliaia di bambini in attesa di una casa. Secondo i dati più recenti, l’Italia ha visto una costante diminuzione delle adozioni internazionali negli ultimi anni, anche a causa di rigidi paletti normativi. Eliminare barriere ingiustificate potrebbe contribuire a rilanciare il sistema e a dare una possibilità concreta a quei minori che, altrimenti, rimarrebbero senza una famiglia.
Il caso da cui è scaturita questa svolta giuridica era stato sollevato dal Tribunale per i minorenni di Firenze nel maggio 2024, e dopo quasi un anno di attesa, la Consulta ha finalmente scritto una nuova pagina di storia nel diritto di famiglia italiano.
La decisione della Corte è stata accolta con entusiasmo da associazioni per i diritti dei minori e degli adottanti. "Si tratta di un passo fondamentale per il riconoscimento di un principio di equità e giustizia", ha dichiarato un rappresentante del Coordinamento Nazionale Famiglie Adottive. Anche il mondo politico ha espresso in larga parte pareri positivi, con alcuni esponenti che chiedono ulteriori riforme per rendere più snello e accessibile il percorso adottivo.
Con questa sentenza, le persone single potranno accedere all’adozione internazionale, presentando domanda alle autorità competenti e sottoponendosi agli stessi controlli previsti per le coppie. Si apre così una nuova fase in cui conta solo la capacità di garantire amore, stabilità e sicurezza a un bambino in difficoltà.
L’Italia compie oggi un passo importante verso un sistema di adozioni più inclusivo e giusto, in cui il diritto di ogni bambino a crescere in una famiglia viene finalmente riconosciuto come valore assoluto, al di sopra di schemi rigidi e superati.
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