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"Primo colpo", così Jordan Casarini porta Lansdale nella Riviera di Tondelli

Un carabiniere che ama il rock e deve superare un trauma, una giovane donna cui rapiscono il padre e tanti criminali di mezza tacca

"Primo colpo", così Jordan Casarini porta Lansdale nella Riviera di Tondelli

Là dove potresti immaginare un diner semideserto a parte Joe Lansdale che entra e parla di boxe con la cameriera che versa il caffè e, ovviamente, qualche cespuglio rotolante lungo la main street - sì, le chiamano ancora così - c'è un motel da viaggiatori di commercio e professioniste del sesso, i bar da una birretta o due o anche tre "prima di tornare a una casa troppo vuota o troppo piena", invece dell'America profonda e rugginosa c'è la Riviera fuori stagione, tra Cattolica e Rimini. E c'è un giovane scrittore che può anche pensare di credere davvero a quel che ha fatto: ha scritto una bella storia.

Lui è Jordan Casarini, classe 1991 di Correggio, sceneggiatore di fumetti e adesso romanziere con "Primo colpo" (Affiori, 20 euro), uno di quei noir dove l'autore ammicca al lettore e dove i personaggi possono anche essere i più improbabili, ma alla fine il sangue scorre, eccome se scorre.

Protagonista è Brasi, carabiniere in pausa forzata dal suo lavoro, ché non troppo tempo prima si è beccato un paio di proiettili sventando una rapina in banca. Ha un divorzio alle spalle, odia - giustamente - i Coldplay e ama Bruce Springsteen. Lavora nell'azienda del padre, arredatore e fornitore di attrezzature per bar. In attesa di decidere cosa fare, ché in questa storia alle volte l'attesa "è l'unica scelta possibile". E con l'incarico di una consulenza per risistemare un bar, il buon Brasi conosce Beatrice Manfredi, giovane pittrice mancata cui il ricco padre, padrone di alberghi e locali, ha lasciato un bar da risistemare. Tutto qui? Manco per idea.

Il fatto è che il padre di Beatrice ha una moglie poco disposta a condividere la sua eredità con la figliastra, mentre porta avanti una tresca con il Guidi, avido e bon vivant amministratore factotum del Manfredi. Una moglie che, scoprendo di essere esclusa dal testamento, non trova di meglio che far rapire il marito da due amici milanesi, una copia mal fatta - ma dannatamente riuscita e divertente - di Steve Buscemi e il palestratissimo Ciocci. Nulla andrà come deve, ovvio.

Se sia senso del dovere o Beatrice a muovere Brasi, beh quello è complicato. Fatto sta che l'intreccio funziona e la storia è godibile, giustamente debitrice a Lansdale e Michael Connelly, ma anche al Tondelli di "Rimini". Intendiamoci, Jordan, non sto dicendo che vincerai il Premio Scerbanenenco o lo Strega, ma hai scritto una cazzo di buona storia, che piace al lettore. E se ti sembra poco di questi tempi... Ci sono alcuni errori, anche "procedurali", ma santi numi in casa editrice non c'è qualcuno che se ne accorga? Ben fatto Jordan: il tuo "Primo colpo" da autore noir vale. 

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