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26 Marzo 2025 - 06:00
L’Italia si conferma un caso unico a livello mondiale nel consumo televisivo, con una media giornaliera di visione che raggiunge le tre ore e ventiquattro minuti. Questo dato, il più elevato tra i principali mercati internazionali, è stato reso noto durante l’evento intitolato "Multipolarità. Televisione e streaming verso il mercato maturo", svoltosi presso la Biblioteca del Senato "Giovanni Spadolini".
Tra le informazioni salienti emerse durante la manifestazione, spicca la crescita delle televisioni connesse, che all'inizio del 2025 hanno raggiunto i 20,7 milioni, con un incremento di 2,4 milioni rispetto all’anno precedente. L’analisi del panorama televisivo nazionale mette in evidenza una struttura resiliente e in continua evoluzione.
La fusione tra TV tradizionale e digitale ha dato vita a uno scenario sempre più multipolare, nel quale lo streaming e la misurazione della Total Audience assumono un ruolo cruciale. Il lieve calo del consumo lineare (-1,2% rispetto al 2024) è stato bilanciato dall’aumento del consumo digitale (+6%). Complessivamente, negli ultimi tre anni, il consumo medio giornaliero in Italia si è mantenuto stabile su 8,8 milioni di spettatori nelle 24 ore.
La Presidente della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, Barbara Floridia, ha accentuato la necessità di un dibattito sul ruolo del servizio pubblico nell'era digitale, sottolineando l’uso crescente degli smartphone rispetto alle TV tradizionali.
Ha inoltre enfatizzato l'importanza dell’alfabetizzazione digitale e della protezione dei dati personali. Giacomo Lasorella, Presidente di AGCOM, ha sottolineato la necessità di regolamentare il settore per garantire standard elevati di qualità dell’informazione e un equilibrio nel mercato televisivo.
Secondo il Centro Ricerche Televisive Avanzate (Ce.R.T.A.), nel 2024 il consumo digitale ha rappresentato il 3,8% del totale della TV, con un significativo aumento nell’utilizzo delle televisioni connesse. Sky, Canale 5 e Rai 2 figurano tra i principali beneficiari dell’Audience Media Rating (AMR) incrementale digitale, con un incremento della percentuale di pubblico che usufruisce di contenuti in streaming.
Inoltre, il consumo televisivo si distribuisce sempre più equamente tra le generazioni, riducendo il divario digitale. Nel dettaglio, la fascia d’età 18-24 anni trascorre il 41% del tempo su dispositivi smart, mentre la fascia oltre i 45 anni raggiunge il 75% del consumo su TV tradizionale. Nel 2024, gli schermi di dimensioni ridotte hanno registrato un tempo medio di visione di due ore e tre minuti al giorno (+4% rispetto al 2023), mentre il consumo totale su schermo televisivo ha toccato le quattro ore e diciannove minuti.
L’Annuario della Televisione ha messo in luce la necessità di strumenti di misurazione sempre più accurati per comprendere le dinamiche competitive del mercato e l’evoluzione dei consumi. Lorenzo Sassoli de Bianchi, Presidente di Auditel, ha evidenziato l'importanza di garantire trasparenza e imparzialità nelle indagini del settore, mentre Marco Travaglia, Presidente UPA, ha rimarcato il bisogno di un sistema di Total Campaign, che consenta di monitorare l’efficacia della pubblicità su tutte le piattaforme.
Con l’ulteriore crescita delle televisioni connesse, che all'inizio del 2025 hanno raggiunto una audience mensile di 34 milioni di individui, il mercato televisivo italiano è destinato a proseguire la sua trasformazione, mantenendo il primato internazionale per il tempo medio di visione giornaliero. La sfida sarà integrare efficacemente i nuovi strumenti digitali senza perdere il valore della televisione tradizionale.
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