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La decisione
26 Aprile 2025 - 06:12
Foto di repertorio
A partire dal 20 giugno, all'interno dell'Unione Europea, smartphone e tablet in vendita dovranno essere dotati di una nuova etichetta informativa, concepita per trasformare il rapporto dei consumatori con la tecnologia. La Commissione Europea ha annunciato un innovativo sistema di classificazione, modellato su quello già utilizzato per elettrodomestici come frigoriferi e televisori, il cui scopo è di assicurare una maggiore trasparenza riguardo alle prestazioni, alla durata e alla facilità di riparazione dei dispositivi.
Questa nuova etichetta, dal design ormai riconoscibile, assegnerà a ciascun apparecchio un punteggio di efficienza energetica che varia dalla classe A, la più virtuosa, alla G, la meno performante. Tuttavia, il sistema non si limiterà a ciò: i consumatori avranno accesso a informazioni fondamentali come la resistenza a urti, graffi e infiltrazioni d'acqua, la longevità della batteria e la disponibilità di pezzi di ricambio.
Si tratta di una trasformazione silenziosa che riguarderà gli smartphone, sia quelli con reti cellulari o satellitari, sia i telefoni cordless domestici, i feature phone — dispositivi essenziali senza connessione internet — e i tablet con schermo compreso tra i 7 e i 17,4 pollici. Tuttavia, rimarranno esclusi da questa normativa i dispositivi con schermi flessibili, i tablet "ibridi" dotati di tastiera e sistema operativo da computer, come quelli con Windows, e tutti i prodotti immessi sul mercato europeo prima del 20 giugno 2025.
Questa etichetta rappresenta solo il primo passo. Bruxelles impone nuovi standard di durabilità: le batterie dovranno mantenere almeno l'80% della loro capacità originale dopo 800 cicli di carica; la resistenza agli schizzi d'acqua e agli urti dovrà essere garantita, e i pezzi di ricambio essenziali dovranno essere disponibili entro un massimo di dieci giorni lavorativi. L'ambizioso obiettivo alla base di questa iniziativa è quello di rendere concreto il cosiddetto "diritto alla riparazione", consentendo agli utenti di sostituire autonomamente parti difettose o danneggiate senza dover necessariamente ricorrere ai costosi servizi ufficiali dei produttori.
Si tratta di una svolta cruciale in un mercato in cui, troppo spesso, gli smartphone vengono dismessi non a causa di guasti irreparabili, ma per la lentezza che cresce nel tempo, l'assenza di aggiornamenti o le batterie usurate, difficili da rimpiazzare. Con l'introduzione della nuova etichetta, l'Unione Europea mira ad allungare il ciclo di vita dei dispositivi e a indirizzare l'industria verso una tecnologia più sostenibile e accessibile.
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