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Un addio storico: «Dopo 35 anni lascio la Rai»

I giornalisti Rai3 però non ci stanno. «Fatto fuori per motivi politici»

Colpo di scena, dopo 35 anni lascia "Mamma Rai"

Andrea Vianello

In un'epoca in cui i cambiamenti nel panorama televisivo sembrano essere all'ordine del giorno, la notizia dell'addio di Andrea Vianello alla Rai si staglia come un fulmine a ciel sereno. Un annuncio che coincide con il suo 64esimo compleanno

Dopo 35 anni di carriera, Vianello ha scelto di lasciare la "sua" Rai, come lui stesso l'ha definita in un post su X, il social network precedentemente noto come Twitter. «Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la 'mia Rai», ha scritto, sottolineando che si tratta di un "accordo consensuale". Tuttavia, dietro queste parole di apparente serenità, si cela un sentimento di rammarico, condiviso da molti suoi colleghi e dal pubblico che lo ha seguito con affetto nel corso degli anni.

Il consigliere d'amministrazione Rai, Roberto Natale, ha espresso il suo disappunto per l'uscita di Vianello, definendola una "notizia amara" per chi ha a cuore il servizio pubblico. Natale ha sottolineato come Vianello sia stato un pilastro del giornalismo Rai, un riferimento importante che avrebbe potuto continuare a contribuire al servizio pubblico se gli fosse stata offerta una nuova collocazione adeguata.


«Il Cdr del Tg3 apprende con rammarico e preoccupazione che anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrive in una nota il Comitato di redazione della testata Rai, secondo il quale l’ex conduttore di Mi Manda Rai 3 «è l’ennesimo collega di grande livello che viene messo ai margini dall’azienda per motivi che non possiamo non definire politici, in un progressivo svuotamento di identità e professionalità. Auspichiamo che questa emorragia si arresti e che attraverso la valorizzazione di colleghi interni la Rai, e in particolare la nostra rete Rai3, possa recuperare la sua centralità nel panorama informativo e culturale nazionale, senza restare vittima di derive ideologiche che impoveriscono soltanto l’offerta per i cittadini che pagano il canone».



MA CHI E' ANDREA VIANELLO
Nato a Roma il 25 aprile 1961, Andrea Vianello ha iniziato la sua carriera in Rai nel 1990, dopo aver collaborato con diversi quotidiani e riviste. La sua carriera è stata costellata di successi e di esperienze significative, che lo hanno visto protagonista sia in radio che in televisione. Dalle cronache delle stragi di Capaci e via D'Amelio al rapimento di Faruk Kassam, Vianello ha raccontato con passione e professionalità alcuni dei momenti più drammatici della storia recente italiana. Nel corso degli anni, ha condotto programmi di grande successo come "Mi manda Rai3" e "Agorà", e ha ricoperto ruoli di rilievo come la direzione di Rai3 e Rai News 24. La sua esperienza personale, segnata da un'ischemia cerebrale nel 2019, è stata raccontata nel libro "Ogni parola che sapevo", un'opera che testimonia la sua resilienza e la sua capacità di affrontare le avversità.


Nonostante l'addio alla Rai, il futuro di Andrea Vianello appare ancora tutto da scrivere. Al momento, non ci sono trattative in corso con altre emittenti come La7, Discovery, Mediaset o Sky, ma il suo talento e la sua esperienza lo rendono una figura di grande interesse per il panorama mediatico italiano. Il suo post su X lascia intendere che la sua avventura nel mondo della comunicazione non è affatto conclusa, e che nuove sfide potrebbero presto presentarsi all'orizzonte.

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