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LE PRIME INDAGINI

"È omicidio stradale": indagato l'automobilista per la morte di Federico Asta

Il 26enne alla guida avrebbe tagliato la strada al pasticcere. La CNA offre supporto alla famiglia per salvare il negozio

"È omicidio stradale": indagato l'automobilista per la morte di Federico Asta

Federico Asta

Avviate le prime indagini sulla scomparsa di Federico Asta, il "pasticcere dei vip", vittima del drammatico incidente stradale avvenuto lo scorso 22 ottobre su viale Salvemini. Mentre la comunità si stringe attorno alla famiglia del 34enne, le autorità hanno avviato un’inchiesta per omicidio stradale nei confronti del giovane automobilista coinvolto, un ventiseienne romeno.

"Non l'ho visto così vicino. Non so come sia stato possibile. Sono distrutto, dispiaciutissimo", ha dichiarato il giovane, al padre e ai suoi cari. Difeso dall'avvocato Chiara Belletti, il ragazzo è incensurato e ha già avviato le pratiche assicurative per agevolare i risarcimenti. I test per alcol e sostanze stupefacenti a cui è stato sottoposto subito dopo l'incidente sono risultati negativi. Il pubblico ministero Andrea De Feis contesta al ventiseienne l'omessa precedenza, avendo tagliato la strada al pasticcere mentre svoltava con il suo SUV Honda CR-V in via Einaudi. Tuttavia, è stato riconosciuto che lo scooter di Asta, un Tmax nero, procedeva a velocità elevate, come dimostrato dalle condizioni del mezzo dopo l'impatto. La famiglia di Federico, assistita dall'avvocato Marco Sciascio, attende giustizia mentre si cerca di far luce su ogni dettaglio dell'accaduto.

Un testimone oculare dell'incidente è stato ascoltato dagli inquirenti, mentre la polizia locale ha condotto gli accertamenti necessari. Al momento, non sono state disposte consulenze tecniche specifiche, ma l'indagine continua per chiarire le dinamiche esatte.

Federico Asta non era solo un pasticcere di talento, ma anche un uomo dal cuore generoso. Durante gli anni della pandemia, aveva sostenuto il personale medico degli ospedali Maggiore e Sant'Orsola, regalando loro bomboloni appena sfornati. Al momento della sua morte, stava lavorando per fare lo stesso per i volontari impegnati nell'emergenza dell'alluvione del 19 ottobre. 

La moglie di Federico, Giorgia, ha recentemente espresso la sua difficoltà nel gestire da sola la pasticceria del marito, annunciando l'intenzione di chiuderla. Tuttavia, la comunità non è rimasta indifferente. Un'ondata di solidarietà si è sollevata per supportare Giorgia e i suoi figli. La Confederazione Nazionale dell'Artigianato (CNA) ha dichiarato la sua disponibilità a sostenere gratuitamente l'impresa attraverso i propri servizi e consulenze, con l'obiettivo di mantenere vivo il sogno di Federico.

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