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GIUSTIZIA FISSATA

Tragedia sul Reno: il processo per la morte di Alessandro Ferriani fissato al 2025

Dopo sei anni di battaglie legali, la famiglia del 17enne trova giustizia. Quattro imputati sotto accusa per omicidio colposo, falso e favoreggiamento

Tragedia sul Reno: il processo per la morte di Alessandro Ferriani fissato al 2025

L'ingresso del Canoa Club Bologna

È stata fissata la data del processo per la morte di Alessandro Ferriani, il giovane scomparso nel 2019 durante un allenamento in canoa sul fiume Reno. Dopo anni di attesa, il procedimento giudiziario che coinvolge quattro imputati inizierà il 10 marzo 2025.La famiglia del ragazzo, che aveva solo 17 anni al momento della tragedia, continua a chiedere giustizia.

Era il primo febbraio 2019 quando Alessandro, insieme a due compagni del Canoa Club Bologna, si stava allenando a valle della diga di Casalecchio. Erano quasi le 17, non ancora buio, quando la canoa del giovane si è rovesciata, impedendogli di tornare in superficie. Nonostante i tentativi disperati dell'istruttore di aiutarlo, prima con un remo e poi tuffandosi in acqua, Alessandro non ce l'ha fatta. L'autopsia ha rivelato che la causa della morte è stata un mix letale di annegamento e ipotermia, con l'acqua del fiume che sfiorava appena un grado sopra lo zero.



Subito dopo la tragedia, il pubblico ministero Antonello Guastapane aveva aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. Tuttavia, la richiesta di archiviazione avanzata dopo pochi mesi è stata fermamente contestata dalla famiglia Ferriani. Tre sono gli elementi chiave delle indagini: il tempo trascorso da Alessandro nell'acqua gelida, le presunte mancanze dell'istruttore e un divieto di navigazione proprio in quel tratto del Reno. Inoltre, i genitori hanno messo in discussione la regolarità delle autorizzazioni del Canoa Club.

Dopo un lungo periodo di indagini e procedimenti separati, i casi sono stati unificati e vedono ora quattro imputati: l'assistente di base, l'allenatore, il presidente e il responsabile del Canoa Club. Le accuse variano dall'omicidio colposo al favoreggiamento, fino al falso, quest'ultimo legato a presunte irregolarità nel patentino dell'istruttore. Il giudice Giuseppe Pighi presiederà il processo, che entrerà nel vivo con l'audizione dei testimoni oculari e delle persone informate sui fatti.

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