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VIOLENZA E BIGAMIA

Violenza in casa: "Voleva mandarmi via per portare l'altra moglie"

Denunciato 44enne per maltrattamenti e lesioni: il giudice dispone il braccialetto elettronico

Violenza in casa: "Voleva mandarmi via per portare l'altra moglie"

Immagine di repertorio

Botte, insulti e minacce. È il drammatico racconto di una donna di Rimini che ha deciso di denunciare il marito 44enne, originario del Bangladesh, per maltrattamenti e lesioni. Un'escalation di violenza che, secondo la vittima, aveva uno scopo preciso: costringerla a tornare nel suo paese d'origine (anche lei del Bangladesh) per far arrivare in Italia l'altra moglie dell'uomo.

Il caso ha portato il giudice per le indagini preliminari (GIP) a disporre per l'uomo il divieto di avvicinamento e l'obbligo di indossare il braccialetto elettronico, accogliendo la richiesta della procura.

La storia familiare dell'uomo si snoda tra Italia e Bangladesh. Dopo un primo matrimonio finito con un divorzio, l'uomo ha sposato la sua attuale convivente a Rimini, con la quale ha avuto anche una figlia. Nel 2020, però, il 44enne è tornato in Bangladesh per contrarre un nuovo matrimonio, reso legittimo dalle leggi del suo paese d'origine che permettono la bigamia. Ma in Italia le regole sono diverse. Il nostro ordinamento non riconosce lo status di "bigamo" e la doppia unione coniugale non ha alcun valore legale. Tuttavia, il nuovo matrimonio sembra aver avuto ripercussioni sulla vita familiare dell'uomo a Rimini.

Secondo la denuncia presentata dalla moglie, il comportamento del marito sarebbe cambiato radicalmente proprio dopo il matrimonio in Bangladesh. La donna ha raccontato di aver subito offese, umiliazioni e aggressioni fisiche, fino a non poter più sopportare la situazione.

"Voleva costringermi a tornare in Bangladesh per far arrivare l'altra moglie", avrebbe dichiarato la vittima agli inquirenti. Di fronte al deteriorarsi del clima in casa, la donna ha deciso di rivolgersi alle forze dell'ordine, facendo scattare la denuncia.

Il legale dell'uomo ha respinto la ricostruzione dei fatti, dichiarando che la vicenda familiare non ha nulla a che vedere con il matrimonio contratto in Bangladesh. Tuttavia, le accuse contro il 44enne sono pesanti e ora la giustizia farà il suo corso.

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