Sassuolo, maxi-blitz: scoperto capannone con merce rubata per 200mila euro

Blitz a Sassuolo: scoperto deposito di merce rubata da oltre 200mila euro, quattro arresti. Operazione congiunta della squadra mobile e della polizia locale di Modena: smascherato un capannone usato come deposito di refurtiva. Nel pomeriggio di giovedì 5 dicembre, le forze dell'ordine hanno fermato quattro cittadini di origine moldava, accusati di ricettazione, furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.

All'interno del capannone, gli investigatori hanno rinvenuto due mezzi pesanti, frutto di furti avvenuti a Fidenza e Scandiano, rispettivamente il 28 novembre e il 5 giugno. Al loro interno, elettrodomestici rubati per un valore di 210 mila euro, sottratti a una ditta modenese la notte precedente. Questo ritrovamento ha dato il via a una serie di perquisizioni che hanno portato alla luce ulteriori beni rubati nelle province di Modena, Reggio Emilia e Parma.

L'attività investigativa, in corso da settimane, ha permesso di scoprire l'uso di diverse autovetture e mezzi pesanti rubati, utilizzati sia per custodire la refurtiva che per compiere ulteriori furti. Tra il 23 marzo e il 29 novembre 2024, sono state recuperate nove autovetture e tredici mezzi pesanti. La perquisizione immediata ha portato al sequestro di biciclette di valore, utensili edili e 3.390 pacchetti di sigarette d'importazione, la cui provenienza è ancora sotto verifica.

I quattro indagati, due dei quali residenti a Modena, operavano con un modus operandi ben definito. I furti avvenivano di notte, con i malviventi travisati e muniti di guanti e radio ricetrasmittenti, per eludere i controlli. Tra la refurtiva recuperata, spiccano due furgoni rubati a novembre, contenenti 3.000 litri di gasolio, un martello idraulico demolitore del valore di 25 mila euro e un costipatore da 5 mila euro.

Al termine delle procedure legali, i quattro sono stati trasferiti alla casa circondariale di Modena. Nonostante il G.I.P. non abbia convalidato il fermo, ha comunque disposto la misura cautelare in carcere per i quattro indagati. Le indagini proseguono per determinare l'origine della vasta refurtiva sequestrata, cercando di ricostruire l'intera rete criminale.