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UNA VICENDA ASSURDA

Se muori, paghi due volte: la multa che ha lasciato tutti senza parole

A Bologna, una donna muore improvvisamente e la burocrazia non si ferma: multa per il parcheggio. Il Comune si scusa, ma la madre si sdegna: "Dateci un po’ di respiro"

Se muori, paghi due volte: la multa che ha lasciato tutti senza parole

Immagine di repertorio (Credit photo: Comune di Bologna)

Morire non basta a fermare la macchina della burocrazia. Lo ha scoperto la famiglia di Anna, travolta da una doppia ingiustizia: prima la perdita improvvisa della figlia, poi l’arrivo di una multa per un’auto parcheggiata con regolare permesso, ma "scaduto" con la sua morte.

Questa è la paradossale vicenda accaduta a Bologna, dove una famiglia già provata dal dolore si è trovata a dover affrontare anche l’assurdità delle regole burocratiche. Anna, nome di fantasia, era una dipendente dell’Università di Bologna, la cui vita è stata tragicamente interrotta da una malattia fulminante. Dal momento della diagnosi al decesso è trascorso poco più di un mese, un lasso di tempo brevissimo che non ha lasciato spazio per prepararsi all’inevitabile.

Pochi giorni dopo la morte di Anna, la famiglia ha ricevuto una multa. L’auto, parcheggiata in uno degli stalli blu della zona Murri, era stata lasciata con un permesso per residenti. Tuttavia, con la morte di Anna, quel permesso è automaticamente decaduto e la sanzione è scattata inesorabilmente.

La madre di Anna, ancora sconvolta dal lutto, ha raccontato che, quando sua figlia aveva parcheggiato, non immaginava certo di morire. Dopo l’accaduto, lei stessa si sentiva distrutta e aveva affidato le chiavi dell’auto a un vicino, che di tanto in tanto la metteva in moto. "Dopo, io ero distrutta e avevo dato le chiavi dell’auto a un vicino che ogni tanto la metteva in moto", ha spiegato la donna al Resto del Carlino, precisando che un giorno il vicino aveva trovato una multa di 29,40 euro.

La madre ha detto di essere rimasta meravigliata dalla velocità con cui era stata emessa la sanzione, sottolineando che non si trattava di una questione di soldi, ma di umanità. "Ma dateci un po’ di respiro, date tregua a chi deve affrontare tutto questo", ha dichiarato con amarezza, chiedendo più sensibilità verso chi vive un momento così difficile. La multa, già pagata dalla famiglia, potrebbe essere annullata o rimborsata, ma il danno emotivo è ormai fatto.

Elena Boni e suo marito, amici stretti della defunta, hanno commentato che, sebbene tecnicamente fosse vero che la donna non abitasse più lì ma al camposanto, ritenevano che sarebbe bastato davvero poco per adeguare i sistemi informatici. Hanno aggiunto che, alla notizia del decesso registrata all’anagrafe, sarebbe utile prevedere un minimo periodo di tolleranza per permettere a chi rimane di gestire la burocrazia con maggiore serenità.

Un amico di famiglia ha affermato che sarebbe bello se quei soldi venissero rimborsati, ma la cosa davvero importante è cambiare il sistema. Secondo lui, in caso di decesso, bisognerebbe almeno avvisare prima o lasciare trascorrere un po’ di tempo prima di far scattare le multe.

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