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"Ho conosciuto Giorgia grazie a lui": Filippo Magnini racconta come è nata la sua storia d'amore

L'ex campione di nuoto ha raccontato i dettagli dell'incontro con Giorgia Palmas nel podcast 'Mamma Dilettante'"

"Ho conosciuto Giorgia grazie a lui": Filippo Magnini racconta come è nata la sua storia d'amore

Filippo Magnini e Giorgia Palmas

Per una persona abituata alla velocità, come Filippo Magnini, attendere 36 anni per trovare l’anima gemella non è stato compito facile. Anni che gli sono stati necessari per incontrare colei destinata a diventare la sua compagna di vita. Non Federica Pellegrini, nonostante la loro relazione avesse alimentato i sogni di molti, bensì Giorgia Palmas, che nel tempo è diventata prima compagna, poi moglie, e infine madre di nuovo. La loro attuale quotidianità è nota, ma è interessante il racconto di come tutto ebbe inizio. Ne hanno parlato loro stessi nel podcast "Mamma Dilettante" condotto da Diletta Leotta.

L'ex campione del mondo ha espresso il suo rammarico per il tempo perduto, pur riconoscendo di aver recuperato ampiamente: «Ci siamo conosciuti tardi... A 36 anni, ci siamo incontrati per la prima volta, prima mai incrociati. Mai. Ci eravamo lasciati tutte e due, ed è arrivato il momento giusto». Il merito di questo incontro va attribuito ad Alessandro Martorana, stilista e storico compagno dell'ex Velina torinese Elena Barolo.

Magnini racconta: «Ero andato da lui a fare un vestito e gli dissi: “Guarda, mi devi far conoscere Giorgia”. Lei incarnava i canoni della donna che mi attraevano: occhi scuri, mora, le forme dove dovevano essere... Intelligente, simpatica? Questo non potevo ancora saperlo, ma intendevo scoprirlo. Sono onesto, pensai: ‘Magari la conosco, è antipatica, non c’è feeling’. Però esteticamente era lei. Ale immediatamente mi rispose: “Eh no, adesso no, lascia stare”. Lei stava vivendo un periodo della vita in cui si sentiva bene così, con sua figlia Sofi e la cagnolina Polpetta».

Tuttavia, l'occasione propizia si presentò quando l'amico stilista organizzò una cena a quattro: «Alla fine le dissi: “Va bene, ti riaccompagno io a casa?”. E lei: “Eh... va bene!”. La riaccompagnai a casa e per la prima volta facemmo delle lunghe conversazioni da soli. Stavo attraversando un periodo molto difficile, decisi di aprirmi e le raccontai tutto ciò che stava per accadere nella mia vita nei mesi successivi». Trovandosi a rischio di squalifica per doping, Magnini ha trovato nuova vita grazie a lei e alla figlia maggiore: «All’inizio mi avevano presentato come amico. Una volta mi disse: “Ma rimani qui? Rimani per sempre” e mi abbracciò. Aveva 9 anni».

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