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Bologna: studenti sul tetto contro tagli e riarmo.
La protesta si accende

Dal tetto dell’Università alla piazza: gli studenti sfidano tagli e militarizzazione

Università degli Sudi di Bologna

Alma Mater

Il cielo sopra Bologna si tinge di protesta.
Sul tetto del Dipartimento di Matematica dell’Università, un gruppo di studenti ha deciso di alzare la voce e il proprio corpo contro il riarmo europeo, i tagli agli Atenei e la contestata riforma Bernini.
Il collettivo Cambiare Rotta ha occupato simbolicamente l’edificio per denunciare una situazione che definisce insostenibile e per lanciare un messaggio chiaro: il silenzio non è un’opzione.
"Contro tagli, riforme e riarmo abbiamo deciso di occupare il tetto di matematica", affermano in un comunicato, invitando la cittadinanza a un’assemblea pubblica oggi alle 18 nello stesso Dipartimento.
Ma non si fermeranno qui. Il 4 aprile sciopereranno e manifesteranno in Piazza Verdi alle 10, mentre il 6 aprile si sposteranno in piazza San Francesco alle 15, in una protesta alternativa rispetto a quella promossa dai sindaci di Bologna e Firenze, Matteo Lepore e Sara Funaro.
L’Università che taglia, il disagio che cresce
Nel video diffuso sui social, un’attivista, con una tendina da campo già allestita sul tetto, legge la nota del collettivo: mentre il rettore prosegue il suo giro nei Dipartimenti rassicurando sulla gestione dei tagli, gli studenti denunciano una realtà ben diversa.
"Ci viene detto che va tutto bene perché l’Università ha saputo risparmiare, ma la verità è un’altra", tuonano i manifestanti.
Aule sovraffollate, mense a prezzi inaccessibili, residenze studentesche fatiscenti, didattica che perde qualità e borse di studio che non bastano più a coprire il costo della vita in una città sempre più cara.
"Siamo ostaggi di un sistema che ci impone il ricatto del fuoricorso, dei crediti formativi e del merito per accedere ai pochi aiuti disponibili.
E chi rimane indietro?
È lasciato solo, esposto a umiliazioni e precarietà".
La richiesta al rettore: schierarsi sul riarmo
Oltre alla denuncia delle condizioni universitarie, Cambiare Rotta chiede un pronunciamento chiaro sul riarmo europeo, evidenziando il legame tra le politiche militari e le difficoltà che investono il mondo accademico. "L’Università non può maturare in funzione delle manovre di riarmo, non può accettare in silenzio che i tagli siano il prezzo da pagare per finanziare un futuro bellico", dichiarano i manifestanti.
Questa protesta, che si staglia visibile sopra la città, è un segnale potente di una generazione che non intende rimanere spettatrice passiva. Ora, la palla passa al rettore e alle istituzioni: il tetto dell’Università sarà il punto di partenza per un cambiamento o resterà solo un’eco destinata a disperdersi nel vento?

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